Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Polimeri zwitterionici possono inibire l'aggregazione delle proteine

Le proteine ​​sono biomolecole vitali responsabili dell'esecuzione di varie funzioni nel corpo umano e sono quindi considerate i cavalli di lavoro di una cellula. La struttura primaria di una proteina è composta da diversi aminoacidi che si mettono insieme. La struttura così formata è quindi sottoposta a ripiegamento proteico, un processo attraverso il quale una proteina acquisisce la sua configurazione tridimensionale caratteristica e funzionale.


Questo stato, indicato come 'stato nativo', è cruciale per una corretta funzione proteica. Condizioni sfavorevoli, come stress o esposizione ad agenti esterni, possono indurre le proteine a piegarsi erroneamente ​​e a formare aggregati, ostacolando la capacità di svolgere le proprie funzioni originali.


La piegatura errata (misfolding) delle proteine ​​è stata implicata come causa sottostante di una serie di malattie umane, in particolare Alzheimer, Huntington e Parkinson. Inoltre, è noto anche che la formazione di aggregati ha un impatto sull'efficacia e sulla sicurezza dei farmaci basati su proteine. Ciò sottolinea la necessità di studiare composti e strategie in grado di sopprimere il misfolding e migliorare la stabilizzazione delle proteine.


Studi recenti hanno riferito la capacità ​​di alcuni polimeri di stabilizzare le proteine, e tuttavia, il loro meccanismo d'azione e l'impatto delle interazioni tra componenti idrofobici (i componenti che respingono l'acqua) e le proteine ​​non sono chiari.


Per affrontare questo divario di conoscenza, un team di ricercatori guidati dal professor Kazuaki Matsumura del Japan Advanced Institute of Science and Technology (JAIST) di Ishikawa/Giappone, che comprendeva l'ex assistente professore Robin Rajan e il dott. Dandan Zhao del JAIST e l'assistente professore Tadaomi Furuta del Tokyo Institute of Technology, ha condotto uno studio per chiarire il meccanismo ​​della solfobetaina (SPB), un polimero zwitterionico, nell'inibire l'aggregazione delle proteine.


Nel loro studio pubblicato su Cell Reports Physical Science, i ricercatori hanno anche cercato di comprendere le interazioni specifiche che si verificano tra componenti idrofobici e proteine ​​e il loro impatto sull'aggregazione delle proteine. Spiegando la logica alla base di questo studio, il prof. Matsumura afferma:

"In precedenza, avevamo condotto uno studio sulle polisulfobetaine (PSPB), un polimero zwitterionico che è costituito da gruppi funzionali con cariche sia positive che negative. Abbiamo scoperto che il polimero ha esibito un'efficienza eccezionale nel sopprimere l'aggregazione proteica. Tuttavia, restava da chiarire l'impatto dell'idrofobicità".


In questo studio, i ricercatori hanno sintetizzato PSPB con diversi pesi molecolari e hanno aggiunto quantità variabili di monomeri idrofobici, sia individualmente che con diverse catene alchiliche, attraverso un processo noto come reversible addition-fragmentation chain transfer polymerization (polimerizzazione da trasferimento della catena reversibile per frammentazione-addizione).


I ricercatori hanno quindi analizzato le proprietà stabilizzanti delle proteine ​​di questi polimeri ed hanno esaminato le interazioni tra polimeri e proteine ​​attraverso tecniche fisico-chimiche. I loro risultati hanno rivelato che i polimeri stabilizzano le proteine ​​interrompendo percorsi importanti coinvolti nell'aggregazione delle proteine. In più, sia idrofobicità che peso molecolare hanno influenzato la prevenzione dell'aggregazione proteica e il miglioramento della stabilizzazione delle proteine.


L'aumento di questi fattori ha amplificato le interazioni deboli e reversibili tra SPB e proteine. "Possiamo pensare a questi polimeri come scudi molecolari reversibili, che interrompono il percorso di aggregazione", spiega il prof. Matsumura, nella discussione dei risultati dello studio. I ricercatori hanno anche scoperto che rimuovendo lo stress, è stato osservato un nuovo ripiegamento degli intermedi parzialmente non piegati, il che suggeriva il riacquisto dei loro stati nativi.


Pertanto, svelando gli intricati meccanismi molecolari della soppressione dell'aggregazione proteica da parte dei polimeri zwitterionici, questo studio pionieristico può aprire percorsi per nuove strategie terapeutiche che ritardano o prevengono le condizioni di malatia e contribuiscono a garantire la sicurezza dei farmaci a base di proteine.


Nelle parole del Prof. Matsumura, “In 5-10 anni, questa ricerca potrebbe portare allo sviluppo di nuovi trattamenti più efficaci per le condizioni relative all'errato ripiegamento delle proteine, migliorando significativamente gli esiti dei pazienti. Inoltre, può consentire la produzione di terapie proteiche più stabili ed economiche, a beneficio dell'industria farmaceutica e dei fornitori sanitari".

 

 

 


Fonte: JAIST-Japan Advanced Institute of Science and Technology via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: R Rajan, [+2], K Matsumura. Molecular mechanism of protein aggregation inhibition with sulfobetaine polymers and their hydrophobic derivatives. Cell Reports Physical Science, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.