Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio esamina i cambiamenti nell'invecchiamento

Man mano che invecchiamo, le nostre capacità cognitive cambiano, migliorando quando siamo giovani e declinando con l'età. Scienziati ora indicano una struttura gerarchica all'interno della quale si organizzano queste abilità.

C'è il livello "più basso" - misurato con test specifici, come la memoria storica o quella della parola; il secondo livello, che raggruppa diverse competenze coinvolte in una categoria di abilità cognitive, come memoria, velocità percettiva, o ragionamento, e, infine, il fattore "generale", o G, una sorta di aggregato statistico di tutte le abilità di pensiero.

Cosa succede a questa struttura quando invecchiamo? Questa era la questione su cui Timothy A. Salthouse, professore di psicologia Brown-Forman alla University of Virginia, ha indagato in un nuovo studio che appare in un prossimo numero di Psychological Science, una rivista pubblicata dalla Association for Psychological Science. Le sue scoperte fanno avanzare la comprensione dei psicologi della complessità del cervello quando invecchia. "Ci sono tre ipotesi su come questo succede", dice Salthouse. "Una è che le abilità diventano integrate più fortemente tra loro con l'avanzare dell'età". Questa teoria suggerisce che il fattore generale influisce in maniera preponderante sull'invecchiamento cognitivo.

La seconda - basata sull'idea che la connettività tra le diverse regioni del cervello diminuisce con l'età - "è quasi l'opposto: che i cambiamenti nelle abilità cognitive diventano più indipendenti, piuttosto che meno, con l'età". La terza ipotesi è quella di Salthouse: la struttura rimane costante durante tutto il processo di invecchiamento.

Utilizzando un campione di 1.490 adulti sani di età 18-89 anni, Salthouse ha effettuato analisi dei punteggi di 16 test per cinque abilità cognitive: vocabolario, ragionamento, relazioni spaziali, memoria e velocità percettiva. Le prime analisi sono stte fatte sui cambiamenti nei punteggi su un periodo di circa due anni e mezzo. I risultati hanno confermato l'impressione di Salthouse: "gli effetti dell'invecchiamento sulla memoria, sul ragionamento, sulle relazioni spaziali, e così via non sono necessariamente costanti, ma la struttura entro cui questi cambiamenti si verificano non sembra cambiare con l'età".

Nelle persone normali sane, "la direzione e la grandezza del cambiamento possono essere diverse" quando siamo a 18 o 88 anni, dice. "Ma sembra che la natura qualitativa del cambiamento cognitivo rimane lo stesso per tutta l'età adulta".

Lo studio potrebbe dare la spinta ad altre ricerche per indagare su "ciò che permette ad alcune persone di invecchiare con più grazia di altre", afferma Salthouse. Cioè, le persone che rimangono mentalmente più lucide mantengono le loro strutture di capacità migliori di quelle che diventano più smemorate o meno agili a ragionare? E, in futuro, applicando quello che sappiamo sulle strutture del cambiamento si potrebbero migliorare "gli interventi di beneficio del funzionamento cognitivo" a qualsiasi età o fase della vita.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Fonte: Materiale della Association for Psychological Science.

Pubblicato in ScienceDaily il 28 novembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)