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'Anche solo un po' di alcol quotidiano provoca cambiamenti nel cervello'

Binge drinking Shadrin Shutterstock

Molte persone sanno che bere troppo alcol non fa bene. Ci sono molte ricerche che indicano che l'abuso cronico di alcol può causare vari problemi fisici e mentali gravi e cronici e può causare demenza da alcol e morte da sovradose o problemi fisici derivanti dall'alcolismo (Rehm et al. 2009).


Però non c'è consenso in letteratura su come il bere leggero e moderato influisca sulla nostra salute. Alcune ricerche indicano che il bere moderato provoca un declino cognitivo (Topiwala et al. 2017), altri studi hanno mostrato potenziali benefici per la salute del bere moderato (Nova et al 2012). Inoltre, per molti anni i ricercatori hanno studiato i fattori legati a una buona salute e longevità, arrivando al consenso che una delle diete più sane al mondo è la dieta mediterranea e le persone in quella regione bevono un po' di vino.


La ricerca precedente ha mostrato benefici per la salute del vino rosso, se bevuto con moderazione: un bicchiere al giorno per le donne e due per gli uomini. Il vino rosso contiene molti antiossidanti, in particolare il resveratrolo, che dovrebbe far bene alla nostra salute (Snopek et al. 2018) proteggendo dalle malattie cardiache e dal cancro. Il resveratrolo è presente nella buccia dell'uva e il tipo di uva che ne ha il massimo è il pinot viola che produce vino pinot nero.


Tuttavia, nuove ricerche fuori dall'Inghilterra (Daviet et al 2022) indicano che anche una singola bevanda al giorno è legata a cambiamenti nel cervello. Lo studio ha usato un grande campione di popolazione (36.678 adulti sani da 40 a 60 anni di età) organizzati per età, sesso, altezza, stato socioeconomico, paese di residenza, ecc. Sono state usate scansioni cerebrali funzionali di risonanza magnetica per valutare i cambiamenti cerebrali nei partecipanti e nel gruppo di controllo.


I ricercatori hanno trovato associazioni negative (+ alcol > peggiori dati fisiologici) tra assunzione di alcol e macrostruttura, microstruttura e volume globale del cervello, volume della materia grigia regionale e microstruttura della materia bianca. Circa il 90% della materia grigia (che serve a elaborare le informazioni nel cervello) ha mostrato un'associazione negativa con l'assunzione di alcol.


Le regioni cerebrali più colpite erano il lobo frontale (responsabile delle funzioni esecutive), il lobo parietale (coinvolto nella percezione e nell'integrazione sensoriale) e la parte insulare del cervello (coinvolta nell'elaborazione di emozioni positive e negative). Tuttavia, sono stati osservati cambiamenti anche nel tronco encefalico (regolazione delle funzioni automatiche del corpo essenziali per la vita), nel putamen (coinvolto nell'apprendimento e nel controllo motorio) e nell'amigdala (regola emozioni come paura e aggressività).


La misura del volume globale del cervello è particolarmente preoccupante perché la perdita di volume si vede spesso nelle scansioni cerebrali dei pazienti con demenza. L'associazione negativa tra assunzione di alcol e cambiamenti nel cervello si è notata già nei partecipanti che bevevano solo una o due unità di alcol ogni giorno.


Inoltre, l'aumento di alcol da un'unità al giorno (cioè un bicchierino da 25 millilitri) a due unità (circa una birra o un bicchiere di vino standard da 175 millilitri) è stato associato a cambiamenti simili a due anni di invecchiamento del cervello. Tutti i risultati erano simili per uomini e donne.


Lo studio, tuttavia, ha alcune limitazioni: il campione di popolazione consisteva solo di adulti e anziani europei e i risultati possono essere diversi per una popolazione più giovane o geograficamente diversa. La limitazione principale è che l'assunzione di alcolici è stata auto-riferita dai partecipanti per l'anno precedente e questa non è sempre la misura più accurata e obiettiva. Pertanto, in quell'area devono essere fatte ulteriori ricerche.


Allora cosa dobbiamo fare? Bere o non bere, o quanto bere al giorno o alla settimana è la decisione personale di ognuno, ma la ricerca di cui sopra ci dà qualcosa su cui riflettere, specialmente durante le prossime feste natalizie.

 

 

 


Fonte: Barbara Koltuska-Haskin PhD (neuropsicologa) in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • Rehm et al. Global burden of disease and injury and economic cost attributable to alcohol use and alcohol-use disorders. Lancet, 2009, DOI
  • Topivala et al. Moderate alcohol consumption as risk factor for adverse brain outcomes and cognitive decline: longitudinal cohort study. BMJ, 2017, DOI
  • Nova et al. Potential health benefits of moderate alcohol consumption: current perspectives in research. Proceedings of the Nutrition Society, 2012, DOI
  • Snopek et al. Contribution of Red Wine Consumption to Human Health Protection. Molecules, 2018, DOI
  • Daviet at al. Associations between alcohol consumption and gray and white matter volumes in the UK Biobank. Nature communications, 2022, DOI

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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