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Cambiamenti climatici e inquinamento peggiorano le malattie neurologiche?

Polar bears

Le persone con malattie neurologiche come mal di testa, demenza, sclerosi multipla (SM) e Parkinson possono avere un peggioramento dei sintomi a causa dei cambiamenti climatici, secondo una revisione esplorativa delle ricerche, pubblicata il 16 novembre 2022 su Neurology®. La revisione ha anche scoperto che l'ictus potrebbe diventare più diffuso a causa dei cambiamenti climatici.


"Sebbene la comunità internazionale cerchi di ridurre l'aumento della temperatura globale a meno di 1,5ºC prima del 2100, si sono già verificati cambiamenti ambientali irreversibili e, con l'aumento della temperatura, questi cambiamenti continueranno a verificarsi"
, ha affermato l'autore della revisione Andrew Dhawa MD/DPhil, della Cleveland Clinic in Ohio. "Mentre assistiamo agli effetti sulla salute umana di un pianeta che si riscalda, è indispensabile che i neurologi prevedano come possono cambiare le malattie neurologiche".


Per la revisione, i ricercatori hanno esaminato gli studi sui cambiamenti climatici, sugli inquinanti, sulle temperature estreme e sulle malattie neurologiche, pubblicati tra il 1990 e il 2022. Hanno identificato 364 studi rilevanti in tre categorie, tra cui 289 studi sull'impatto dell'inquinamento, 38 studi su eventi meteorologici estremi e le fluttuazioni della temperatura e 37 studi sulle malattie neuroinfettive emergenti. Hanno considerato solo studi sugli adulti, non sui bambini.


Gli studi hanno messo in evidenza le relazioni tra variabilità della temperatura e peggioramento dei sintomi neurologici, climi in riscaldamento e infezioni da zecche e zanzare, nonché tra inquinanti dispersi nell'aria e tasso e gravità delle malattie cerebrovascolari.


La revisione ha mostrato che eventi meteorologici estremi e fluttuazioni della temperatura sono associati all'incidenza e alla gravità dell'ictus, alle emicranie, al ricovero in ospedale nei pazienti con demenza e al peggioramento della SM.


Ha dimostrato che, per le malattie neuroinfettive emergenti come il virus del Nilo occidentale, la meningite da meningococco e l'encefalite trasmessa dalle zecche, i cambiamenti climatici hanno ampliato le condizioni favorevoli al di fuori delle aree geografiche tradizionali e queste malattie portate da animali e insetti costituiscono un rischio di malattie nelle nuove popolazioni.


La revisione ha anche mostrato che l'esposizione a inquinanti dispersi nell'aria, in particolare nitrati e particolato fine (PM 2.5, particelle di inquinanti di meno di 2,5 micron di diametro), erano associate all'incidenza e alla gravità dell'ictus, al rischi di demenza, al Parkinson e al peggioramento della SM.


"Il cambiamento climatico pone molte sfide per l'umanità, alcune delle quali non sono ben studiate", ha detto Dhawan. “Ad esempio, la nostra revisione non ha trovato studi relativi agli effetti dell'insicurezza alimentare e dell'acqua sulla salute neurologica, ma questi fattori sono chiaramente legati alla salute neurologica e ai cambiamenti climatici. Sono necessari ulteriori studi su come ridurre la trasmissione delle malattie neuroinfettive, su come l'inquinamento atmosferico influisce sul sistema nervoso e su come migliorare la somministrazione delle cure neurologiche di fronte alle distruzioni legate al clima".


Una limitazione è che gli studi sono stati condotti in regioni del mondo ricche di risorse, suggerendo che i risultati potrebbero non essere validi nelle regioni con meno risorse, in cui tali cambiamenti potrebbero essere ancora più probabili.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: S Louis, ...[+5], A Dhawan. Impacts of Climate Change and Air Pollution on Neurologic Health, Disease, and Practice: A Scoping Review. Neurology, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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