Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Covid-19 legato a eccessiva distruzione di connessioni tra le cellule nervose

In un nuovo studio, ricercatori del Karolinska Institutet hanno usato la riprogrammazione cellulare per creare modelli cerebrali tridimensionali umani e, dopo avervi iniettato SARS-CoV-2, hanno rilevato che le cellule immunitarie cerebrali eliminano una quantità eccessiva di sinapsi e acquisiscono un modello di espressione genica simile a quella dei disturbi neurodegenerativi. I risultati potrebbero aiutare a identificare nuovi trattamenti contro i sintomi cognitivi persistenti dopo un'infezione da Covid-19.

Numerosi studi hanno riferito sintomi cognitivi persistenti dopo un'infezione Covid-19, ma i meccanismi sottostanti rimangono sconosciuti. I ricercatori del nuovo studio, pubblicati su Molecular Psychiatry, hanno usato cellule staminali umane pluripotenti indotte per creare modelli tridimensionali del cervello in un piatto, i cosiddetti organoidi cerebrali.


Il modello differisce dagli organoidi precedenti perché i ricercatori vi hanno incluso anche cellule immunitarie cerebrali (microglia). Nei modelli infetti, le microglia hanno inghiottito un eccesso di strutture sinaptiche e hanno mostrato la sovraregolazione dei fattori coinvolti nella fagocitosi.


Il modello sviluppato e i risultati dello studio potrebbero aiutare a guidare gli sforzi futuri per puntare i sintomi cognitivi conseguenti al Covid-19 e ad altre infezioni virali neuroinvasive.

 

Deficit cognitivi dopo l'infezione

La prima coautrice dello studio Samudyata Samudyata, post-dottorato nel laboratorio Sellgren del Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia al Karolinska Institutet (Svezia), afferma:

"È interessante notare che i nostri risultati imitano in larga misura ciò che è stato osservato di recente nei topi modello infettati da altri virus dell'RNA neuroinvasivi, come il virus del Nilo occidentale. Questi virus sono legati anche a deficit cognitivi residui dopo l'infezione e a un'attivazione persistente delle microglia che porta a una fagocitazione eccessiva di sinapsi, ritenuta una causa di questi sintomi.

"Molteplici studi hanno ora riferito anche sintomi cognitivi rimanenti dopo un'infezione Covid-19, nonché un aumento del rischio di ricevere la diagnosi di un disturbo caratterizzato da sintomi cognitivi".

 

Connessioni con il Parkinson e l'Alzheimer

Le microglia sono le cellule immunitarie residenti del cervello, ma hanno anche importanti funzioni di regolazione dei circuiti neuronali nel cervello in sviluppo e adulto. Una di queste funzioni cruciali è ingoiare le sinapsi indesiderate, un processo che si ritiene migliori e mantenga le funzioni cognitive.


Tuttavia, una fagocitazione eccessiva di sinapsi è stata collegata sia a disturbi del neurosviluppo, sia alla schizofrenia, nonché a disturbi neurodegenerativi come l'Alzheimer.


Sequenziando i geni di singole cellule, gli autori hanno potuto anche studiare come diversi tipi di cellule nel modello hanno risposto al virus.

"Le microglia hanno mostrato una firma genica distinta, caratterizzata in gran parte da una sovraregolazione dei geni sensibili all'interferone, e che includeva percorsi già legati a disturbi neurodegenerativi come il Parkinson e l'Alzheimer. Questa firma era presente anche in un momento successivo, quando il carico del virus era minimo", afferma la coautrice dello studio Susmita Malwade, dottoranda nella stessa istituzione.


I ricercatori ora studieranno i diversi approcci farmacologici che possono invertire i cambiamenti osservati nei modelli infetti.

 

 

 


Fonte: Karolinska Institutet (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: S Samudyata, ...[+11], CM Sellgren. SARS-CoV-2 promotes microglial synapse elimination in human brain organoids. Molecular Psychiatry, 5 Oct 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)