Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Variazione della durata del giorno cambia il cervello e il comportamento conseguente

Davide Dulcis labDavide Dulcis (centro) e i collaboratori del suo laboratorio alla UC San Diego

I cambiamenti stagionali nella luce - giorni più lunghi in estate, più corti in inverno - sono da tempo associati ai comportamenti umani, influenzando tutto, dal sonno, ai modelli alimentari, all'attività cerebrale e ormonale.


Il 'disturbo affettivo stagionale' (SAD, seasonal affective disorder) è un ottimo esempio: un tipo di depressione legata all'esposizione ridotta alla luce solare naturale, che insorge di solito durante i mesi invernali ed è più frequente alle latitudini più elevate quando sono meno le ore di luce del giorno.


La terapia con luce brillante si è dimostrata un rimedio efficace per il trattamento della SAD, oltre alle malattie come depressione grave non stagionale, depressione postpartum e disturbo bipolare, ma il modo in cui i cambiamenti stagionali nella lunghezza del giorno e nell'esposizione alla luce influiscono e alterano il cervello a livelli cellulari e dei circuiti ha lasciato in gran parte all'oscuro gli scienziati.


In un nuovo studio, pubblicato il 2 settembre 2022 su Science Advances, ricercatori dell'Università della California di San Diego hanno usato un modello di topo per chiarire un processo in cui i neuroni colpiti cambiano l'espressione dei neurotrasmettitori in risposta agli stimoli della lunghezza del giorno, innescando cambiamenti comportamentali correlati. Il lavoro è stato guidato dall'autore senior Davide Dulcis PhD, professore associato nel Dipartimento di Psichiatria e membro del Center for Circadian Biology della UC San Diego.


Nascosta all'interno dell'ipotalamo del cervello umano c'è una piccola struttura chiamata 'nucleo soprachiasmatico' (SCN), costituita da circa 20.000 neuroni, mentre il cervello umano medio ne contiene circa 86 miliardi, assieme ad altri 85 miliardi di cellule non neuronali.


L'SCN è il cronometro del corpo, che regola la maggior parte dei ritmi circadiani: cambiamenti fisici, mentali e comportamentali che seguono un ciclo di 24 ore e influenzano tutto, dal metabolismo, alla temperatura corporea, ai momenti di rilascio degli ormoni. L'SCN opera in base al segnale di celle fotosensibili specializzate nella retina, che comunicano al nostro corpo i cambiamenti della luce e la lunghezza del giorno.


Nel nuovo studio, Dulcis e colleghi descrivono come si coordinano tra loro i neuroni SCN per adattarsi a diverse lunghezze di luce del giorno, cambiando a livello cellulare e di rete. In particolare, hanno scoperto che nei topi, il cui cervello funziona in modo simile agli umani, i neuroni cambiano nel mix e nell'espressione di neurotrasmettitori chiave che, a loro volta, alterano l'attività cerebrale e i comportamenti quotidiani conseguenti.


I cambiamenti stagionali nell'esposizione alla luce hanno anche dimostrato di alterare il numero di neuroni che esprimono i neurotrasmettitori nel nucleo paraventricolare (PVN), una regione del cervello che ha ruoli essenziali nel controllo dello stress, nel metabolismo, nella crescita, nella riproduzione, nell'immunità e in altre funzioni involontarie.


"La scoperta più impressionante in questo studio è che abbiamo capito come manipolare artificialmente l'attività di neuroni SCN specifici e come indurre con successo l'espressione della dopamina all'interno della rete PVN ipotalamica", ha affermato Dulcis.


"Abbiamo rivelato nuovi adattamenti molecolari della rete SCN-PVN in risposta alla durata del giorno nella regolazione della funzione ipotalamica e nel comportamento quotidiano", ha aggiunto la prima autrice Alessandra Porcu PhD, del laboratorio di Dulcis. "Il cambio del neurotrasmettitore multi-sinaptico che abbiamo mostrato in questo studio potrebbe fornire il collegamento anatomico/funzionale, mediando i cambiamenti stagionali dell'umore e gli effetti della terapia della luce".


Gli autori affermano che i loro risultati costituiscono un nuovo meccanismo che spiega come il cervello si adatta ai cambiamenti stagionali nell'esposizione alla luce. E poiché l'adattamento si verifica all'interno dei neuroni situati esclusivamente nell'SCN, quest'ultimo rappresenta un obiettivo promettente per nuovi trattamenti per i disturbi associati a cambiamenti stagionali nell'esposizione alla luce.

 

 

 


Fonte: Scott LaFee in University of California - San Diego (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Porcu, [+4], D Dulcis. Seasonal changes in day length induce multisynaptic neurotransmitter switching to regulate hypothalamic network activity and behavior. Science Advances, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)