Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificare il declino cognitivo con varie attività di disegno

Ricercatori dell'Università di Tsukuba hanno scoperto che combinando diversi caratteristiche del disegno si può migliorare l'accuratezza nell'identificare le persone con disturbi cognitivi in base ai loro comportamenti di disegno.

Nelle persone con declino cognitivo iniziale sono stati riferiti cambiamenti nei tratti del disegno, ma la maggior parte degli studi ha usato un solo compito di disegno.


In uno studio pubblicato di recente sul Journal of Alzheimer's Disease, dei ricercatori dell'Università di Tsukuba e di IBM Research hanno scoperto che potevano classificare con maggiore accuratezza le persone con cognizione normale, lieve decadimento cognitivo (MCI) e morbo di Alzheimer (MA), combinando dei tratti estratti da cinque diverse attività di disegno, rispetto all'uso di una sola attività o due.


Circa il 75% delle persone con demenza [a livello globale] non ha la diagnosi, e ciò è in parte dovuto al fatto che mancano test di individuazione accurati che possano essere eseguiti al di fuori dello studio del medico o dell'ospedale.


Recentemente, la ricerca di migliori tecniche di individuazione è diventata più importante man mano che sono sviluppate nuove terapie che possono rallentare la progressione della compromissione cognitiva. I ricercatori dell'Università di Tsukuba volevano affrontare questa mancanza di test accurati con l'analisi automatica del disegno.


"Sebbene sia chiaro che i tratti di disegno legati al movimento e alla pausa possono essere usati per individuare il declino cognitivo, la maggior parte dei test rimangono relativamente inaccurati"
, afferma l'autore senior dello studio prof. Tetsuaki Arai. "Ci siamo chiesti cosa sarebbe accaduto se avessimo analizzato questi tratti mentre le persone svolgevano una serie di compiti diversi di disegno".


Per fare ciò, i ricercatori hanno usato 5 diversi test di disegno che colgono diversi aspetti della cognizione e sono comuni durante la diagnosi di MA e MCI. Mentre questi test venivano eseguiti, sono state analizzate automaticamente 22 diverse caratteristiche dell'atto del disegno, che si riferiscono alla pressione e alla postura della penna, alla velocità e alle pause.


I ricercatori hanno quindi confrontato queste caratteristiche con i punteggi di sette diversi test della funzione cognitiva e hanno usato un programma di computer per vedere quanto si potessero usare i tratti di disegno per identificare le persone con cognizione normale, MCI o MA.


"Siamo rimasti sorpresi da quanto funzionava la combinazione di tratti di disegno estratta da più compiti per catturare aspetti diversi e complementari del declino cognitivo", spiega il prof. Arai. "L'accuratezza della classificazione in 3 gruppi di tutti e cinque i test è stata del 75,2%, che era migliore quasi del 10% di quella di uno dei test eseguito da solo".


Inoltre, la maggior parte delle caratteristiche di disegno che erano diverse tra i tre gruppi avevano maggiori cambiamenti tra i soggetti normali e con MA rispetto ai soggetti normali e MCI: questa è importante perché l'MCI è spesso considerato una forma precoce (e meno grave) di MA.


"Sebbene questo fosse uno studio relativamente piccolo, i risultati sono incoraggianti", afferma il professor Arai. "I nostri risultati aprono la strada a migliori test di individuazione del deterioramento cognitivo".


Con il numero sempre crescente di terapie che puntano le prime fasi del decadimento cognitivo, i test di screening stanno diventando più importanti. Una individuazione migliore porterà a diagnosi più precoci, che a loro volta miglioreranno la qualità della vita dei pazienti.

 

 

 


Fonte: University of Tsukuba (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Masatomo Kobayashi, ...[+4], Tetsuaki Arai. Automated Early Detection of Alzheimer’s Disease by Capturing Impairments in Multiple Cognitive Domains with Multiple Drawing Tasks. Journal of Alzheimer's Disease, 2 Aug 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.