Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


ApoEε4 legato a disfunzione della barriera emato-encefalica e accumulo di amiloide-β

Brain Blood barrier Kw mapMappa dell'indice kw (scambio acqua) della barriera emato-encefalica (A), QSM (B) e scsansione PET con [11c]PiB (C) di un paziente non portatore di ApoEε4 (ε3/ε3), di un eterozigota (ε3/ε4) e di un omozigota (ε4/ε).

Il morbo di Alzheimer (MA) è il tipo più comune di demenza. Un'eziologia (=complesso di cause) del MA sarebbe un accumulo eccessivo di forme tossiche di amiloide-β (Aβ), che si presume derivi da uno squilibrio tra la sua produzione e la sua eliminazione.


Gli individui con mutazioni geniche correlate al MA ad esordio precoce mostrano sia un aumento della produzione sia una riduzione dell'eliminazione di Aβ, mentre quelli con MA ad esordio tardivo, che rappresentano più del 95% dei casi, mostrano solo una riduzione dell'eliminazione di Aβ.


L'allele ε4 del gene ApoE è il fattore di rischio genetico più forte e validato per il MA ad esordio tardivo. Ricerche precedenti hanno dimostrato che essere portatori di un allele ApoEε4 (eterozigoti) aumenta di 3-4 volte il rischio di MA esordio tardivo e che essere portatori di due alleli ApoEε4 (omozigoti) aumenta il rischio di 9-15 volte.


Considerando la prevalenza e l'effetto di determinazione del rischio, una migliore comprensione della patofisiologia correlata all'ApoE potrebbe aiutare lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per il MA a esordio tardivo.


Evidenze emergenti suggeriscono che l'ApoEɛ4 compromette direttamente la barriera emato-encefalica (BBB), un confine semipermeabile altamente selettivo formato da cellule endoteliali capillari, peduncoli astrocitici e periciti. L'ApoEɛ4 secreto dagli astrociti induce la degenerazione dei periciti capillari cerebrali che mantengono l'integrità della BBB e i portatori di ApoEɛ4 mostrano disfunzioni della BBB che portano al declino cognitivo, indipendentemente dalla patologia del MA.


Il presente studio mirava a verificare l'influenza dell'ApoEɛ4 sull'eliminazione efficace da parte della BBB, valutata con una tecnica avanzata di marcatura spin arteriosa preparata a risonanza magnetica a diffusione (DP-ASL). Una caratteristica accattivante della tecnica DP-ASL è la sua natura non invasiva e la capacità di stimare quantitativamente il tasso di scambio di acqua attraverso la BBB (indice kw) con un sistema MRI 3.0-T convenzionale.


Lo studio descritto dagli autori:

"Prima abbiamo presentato le caratteristiche cliniche e i punteggi neuropsicologici per i gruppi 'non portatori ApoEɛ4', 'eterozigoti' e 'omozigoti' dalle prime fasi della coorte nel continuum del MA.

"Poi abbiamo confrontato i biomarcatori di scansione correlati al MA, tra cui la mappa kw della BBB, la mappatura quantitativa di suscettibilità (QSM), la tomografia a emissione di positrone con il composto [11C]Pittsburgh e lo spessore corticale.

"Infine, abbiamo valutato la correlazione dei valori kw con le metriche di neuroscansione della patologia MA e i punteggi neuropsicologici.

"Abbiamo concluso che la dose di ApoEɛ4 è associata a una scarsa eliminazione dei rifiuti cerebrali attraverso la BBB, che causa l'accumulo di ferro cerebrale e Aβ".

 

 

 


Fonte: Nagoya City University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yuto Uchida, ... [+7], Noriyuki Matsukawa. APOE ɛ4 dose associates with increased brain iron and β-amyloid via blood–brain barrier dysfunction. Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, 28 Apr 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.