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Esame del sangue predice il corso dell'Alzheimer

I livelli plasmatici di composti sfingolipidi sono in grado di prevedere la progressione dell'Alzheimer, secondo un piccolo studio osservazionale.

Un elevato rapporto tra sfingomieline e ceramidi e tra dihydrosphingomyelin e dihydroceramides ha predetto una progressione clinica significativamente più lenta, hanno scoperto Michelle M. Mielke, PhD, della Johns Hopkins University e colleghi.

Mielke è ora alla Mayo Clinic a Rochester, nel Minnesota. Se lo studio sarà convalidato, gli sfingolipidi potrebbero essere "un biomarcatore sensibile e facilmente accessibile" per la progressione di Alzheimer, hanno segnalato online nel Journal of Alzheimer's Disease. Il gruppo ha suggerito che sarebbe un grande vantaggio per le famiglie e gli operatori sanitari e potrebbe aiutare anche nello sviluppo di migliori trattamenti per l'Alzheimer.

Gli sfingolipidi giocano un ruolo critico nella segnalazione cellulare come componenti principali delle membrane cellulari, in particolare nel sistema nervoso centrale, dove il giusto equilibrio di diverse specie di questi grassi è essenziale per la normale funzione dei neuroni. I ricercatori hanno correlato i livelli di sfingolipidi, misurati in 120 pazienti con probabile Alzheimer, in prevalenza da lieve a moderato, in un unico centro. Ne è stata seguita la progressione per oltre 2,3 anni, in media.

Livelli più elevati di vari sfingolipidi non hanno predetto una demenza più grave al basale, ma hanno previsto il tasso di declino. Maggiori dihydroceramides hanno previsto un declino significativamente maggiore sul Mini-Mental State Exam (MMSE, P = 0,050 come variabile continua), mentre i ceramidi hanno mostrato una tendenza simile, ma non significativa.

D'altra parte, sphingomyelins in plasma a livelli più alti hanno previsto una minore progressione sulla scala MMSE (1,15 punti di differenza del terzile più alto rispetto al più basso, P = 0,006). Lo stesso valeva per la dihydrosphingomyelin, con il terzile superiore che è progredito di 0,84 punti in meno rispetto a quelli del terzile inferiore (p = 0,046). Ma i predittori più forti sono stati i rapporti tra coppie di questi lipidi legati metabolicamente.

I ceramidi sono sia un precursore degli sphingomyelins e possono essere formati da loro catabolismo, e lo stesso vale per la forma deidrata di entrambi. Il rapporto dei sphingomyelins con i ceramidi è stato associato a un declino di 1,19 punti in meno sul MMSE (p = 0,004) e 2,42 punti in minore peggioramento sulla valutazione della Alzheimer Scale-Cognitive Subscale per la parte superiore rispetto al terzile basso (p = 0,016). Il rapporto tra dihydrosphingomyelins e dihydroceramides si è correlato a una diminuzione di 1,35 punti in meno nella scala MMSE e a un aumento di 3,18 punti in meno sulla scala cognitiva (entrambi p = 0,001).

Il gruppo di Mielke suggerisce nel documento che "Insieme, questi risultati suggeriscono un cambiamento nei percorsi metabolici da ceramide a sphingomyelins nel percorso dell'Alzheimer", in modo tale che i rapporti possono essere fattori predittivi utili della progressione clinica alle fasi successive della malattia.

Il colesterolo totale e i trigliceridi non prevedono la progressione dell'Alzheimer.

I ricercatori hanno anche esaminato la correlazione di tutti i fattori di declino funzionale misurati sul Clinical Dementia Rating-Sum of Boxes, ma non hanno trovato predittori significativi. Avvertono che i livelli dei lipidi misurati al basale non sono stati presi durante il digiuno, il che può avere influenzato i livelli di alcuni sfingolipidi del plasma. Ma il controllo dell'indice di massa corporea, del diabete e dello stato di malattia cardiovascolare, così come altri fattori conosciuti nelgi individui, non sembra aver avuto un impatto nei risultati.

Lo studio è stato finanziato da una sovvenzione del George P. Mitchell and the late Cynthia W. Mitchell e dal National Institute of Aging. I ricercatori hanno riferito di non aver alcun conflitto di interesse da dichiarare.

 

 

 


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Fonte: Journal of Alzheimer

Riferimento: Mielke MM, et al "Plasma sphingomyelins are associated with cognitive progression in Alzheimer's disease" J Alzheimers Dis 2011; DOI:10.3233/JAD-2011-110405.

Pubblicato in MedPageToday il 3 ottobre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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