Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perdita di vista e udito legata a grave decadimento cognitivo negli anziani

La metà degli anziani con compromissione dell'udito e della vista ha un deterioramento cognitivo rispetto al 28% di quelli con compromissione solo della vista, il 20% di quelli solo dell'udito e il 7% di quelli senza problemi sensoriali.

Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease Reports ha scoperto che la compromissione dell'udito e della vista erano associate indipendentemente al deterioramento cognitivo.


Dopo aver considerato sesso, età e altre caratteristiche socio-demografiche, gli anziani con disabilità uditiva avevano più del doppio delle probabilità di deterioramento cognitivo, mentre quelli con deficit della vista avevano più del triplo delle probabilità di compromissione cognitiva.


Quando un anziano aveva la compromissione sia dell'udito che della vista, le probabilità di compromissione cognitiva erano otto volte superiori. Circa la metà degli over-65 con compromissione dell'udito e della vista aveva anche un deterioramento cognitivo.


Ci sono stati diversi studi negli ultimi dieci anni a collegare la perdita dell'udito alla demenza e al declino cognitivo, ma si è data meno attenzione alla perdita di vista e alla doppia compromissione sensoriale.


"Dato che la metà degli adulti con perdita sia della vista che dell'udito subisce gravi problemi cognitivi, la perdita sensoriale potrebbe essere usata per aiutare a identificare coloro che sono a rischio di declino cognitivo e demenza"
, afferma la prima autrice Esme Fuller-Thomson, direttrice dell'Institute for Life Course & Aging dell'Università del Toronto e prof.ssa nella facoltà di lavoro sociale e nel dipartimento di medicina di famiglia e di comunità.


Lo studio si è basato su 10 ondate consecutive dell'American Community Survey (2008-2017), un sondaggio annuale nazionale USA con circa mezzo milione di intervistati americani over-65. Lo studio ha analizzato un totale di 5,4 milioni di americani anziani, sia istituzionalizzati che della comunità


"La doppia compromissione sensoriale impedisce a un individuo di compensare la perdita di un senso attraverso l'uso dell'altro", ha affermato la coautrice Aliya Nowczynski, neolaureata in lavoro sociale all'Università di Toronto. "Le nostre scoperte sottolineano la necessità di raggiungere gli anziani con doppio deficit sensoriale, per valutare se ci sono opportunità di intervento precoce".


Gli autori sottolineano l'importanza di considerare le opzioni terapeutiche per la compromissione sensoriale a sostegno della salute cognitiva degli anziani.


"È importante considerare l'accessibilità ai trattamenti comuni per la compromissione sensoriale, come gli apparecchi acustici e la chirurgia della cataratta"
, afferma la coautrice Andie MacNeil, neolaureata dell'Università di Toronto. “È possibile che coloro che hanno difficoltà ad accedere a queste opzioni terapeutiche siano più vulnerabili alla compromissione cognitiva. Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se gli interventi per la compromissione sensoriale riducono il rischio di successivo declino cognitivo".


Le diverse possibili teorie che possono spiegare l'associazione tra compromissione sensoriale e deterioramento cognitivo comprendono la riduzione del contributo uditivo e visivo, il disimpegno sociale e la solitudine causata da problemi di comunicazione, nonché la degenerazione legata all'età del sistema nervoso centrale.


"Sono necessarie altre ricerche per determinare se l'associazione tra compromissione sensoriale e declino cognitivo è causale", afferma la Fuller-Thomson, "Determinare i meccanismi che sono alla base di questa relazione può aiutare a guidare i prossimi passi per dare supporto agli anziani".

 

 

 


Fonte: University of Toronto via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Esme Fuller-Thomson, A Nowaczynski, Andie MacNeil. The Association Between Hearing Impairment, Vision Impairment, Dual Sensory Impairment, and Serious Cognitive Impairment: Findings from a Population-Based Study of 5.4 million Older Adults. Journal of Alzheimer's Disease Reports, 2 May 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.