Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Primo studio a indagare sul ruolo dei marcatori dell'RNA nell'Alzheimer

Jiang et al. Role of RNA tags in AlzheimerRiassunto grafico dello studio.

Capire il ruolo della proteina tau nel morbo di Alzheimer (MA) ha portato a nuovi modi per diagnosticarlo, così come a creare i farmaci per trattarlo, che sono ora in studi clinici.


L'errato ripiegamento e l'aggregazione della 'proteina tau associata ai microtubuli' (MAPT, microtubule associated protein tau) sono caratteristiche centrali del MA. Mentre i neuroni si ammalano, mostrano cambiamenti caratteristici, come l'accumulo di grovigli neurofibrillari, composti da proteine tau mal ripiegate. L'accumulo di tau è strettamente correlato con il declino cognitivo dei pazienti di MA.


Eppure, i grovigli neurofibrillari sono solo una parte della patologia del MA e gli scienziati si stanno sforzando di capire come le lesioni alle cellule nervose danno origine ai grovigli neurofibrillari, fatto che potrebbe essere importante da capire, per sviluppare farmaci e diagnostica migliori per il MA.


Ora, ricercatori della Boston University (BU) hanno scoperto un nuovo tipo di patologia molecolare che si accumula nelle cellule nervose dei pazienti con MA, come ha spiegato l'autore senior dello studio Benjamin Wolozin MD/PhD, professore di farmacologia e terapia sperimentale alla BU:

"Abbiamo scoperto che mentre le cellule nervose lesionate accumulano proteine ​​tau mal ripiegate, mettono un marcatore sull'RNA, che è il materiale genetico che codifica le proteine. La quantità di RNA marcata, chiamata N6-Metiladenosina (m6A) aumenta di quattro volte nel corso della malattia".


Wolozin e il suo gruppo hanno ulteriormente dimostrato che inibire il percorso di marcatura dell'RNA protegge le cellule nervose dalla lesione (neurodegenerazione) associata all'accumulo di tau mal ripiegata. Questo importante risultato aumenta la possibilità che il blocco del percorso di marcatura dell'RNA possa fornire un nuovo approccio per trattare il MA.


Wolozin e i suoi ricercatori hanno poi continuato a indagare sul perché queste marcature dell'RNA si accumulano con la malattia. Il  gruppo ha usato l'optogenetica (i geni di proteine ​​sensibili alla luce sono introdotti in specifici tipi di cellule cerebrali per monitorare e controllare la loro attività con segnali luminosi molto precisi), in combinazione con l'analisi delle proteine, ​scoprendo che la tau mal ripiegata attacca specificamente l'RNA che ha queste marcature e lo fa con l'aiuto di un'altra proteina vincolante l'RNA, l'HNRNPA2B1 (che è collegata anche a un tipo di degenerazione cerebrale chiamata sclerosi laterale amiotrofica).


Wolozin ha dimostrato che è necessario il legame della tau mal ripiegata o dell'HNRNPA2B1 perché l'intero complesso eserciti azioni biologiche; abbassare geneticamente entrambe le specie blocca la neurodegenerazione e riduce anche la quantità di RNA marcata che si accumula. La squadra ipotizza che questo complesso sia progettato per rispondere alle lesioni, ma che nel MA la risposta diventi iperattiva, persistente e quindi dannosa.


"Questo lavoro apre un nuovo percorso che i ricercatori possono usare per esplorare il meccanismo del MA, e nel processo, forse sviluppare nuovi approcci per curare la malattia", ha aggiunto Wolozin.


Queste scoperte sono apparse online sulla rivista Molecular Cell.

 

 

 


Fonte: Boston University via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lulu Jiang, Weiwei Lin, Cheng Zhang, Peter Ash, Mamta Verma, Julian Kwan, Emily van Vliet, Zhuo Yang, Anna Lourdes Cruz, Samantha Boudeau, Brandon Maziuk, Shuwen Lei, Jaehyup Song, Victor Alvarez, Stacy Hovde, Jose Abisambra, Min-Hao Kuo, Nicholas Kanaan, Melissa Murray, John Crary, Jian Zhao, Ji-Xin Cheng, Leonard Petrucelli, Hu Li, Andrew Emili, Benjamin Wolozin. Interaction of tau with HNRNPA2B1 and N6-methyladenosine RNA mediates the progression of tauopathy. Molecular Cell, 27 Aug 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.