Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Viviamo più a lungo, ma la maggiore longevità non dà sempre benefici

La durata di vita globale è aumentata drasticamente negli ultimi 40 anni, ma la maggiore aspettativa di vita non sta dando benefici a tutti nello stesso modo, dicono i ricercatori dell'Università di Toronto. In particolare, i maschi dei paesi a reddito basso e medio stanno perdendo terreno.

I ricercatori, guidati da Ryan Hum, dottorando in Ingegneria Chimica, in un articolo pubblicato questo mese dalla rivista scientifica ad accesso libero eLife, dicono che le persone vivono più a lungo, in media, di quanto non succedesse nel 1970, e gli anni in più di vita sono stati raggiunti ad un costo inferiore.


Tuttavia, i costi per ogni anno in più di vita dei maschi nei paesi a reddito basso sono in aumento, dicono Hum e i suoi colleghi, mentre continuano a scendere i costi per un anno in più di vita dei bambini di tutto il mondo e degli adulti dei paesi ad reddito alto. Hum, che è anche membro del Centre for Global Engineering dell'università, ha scritto l'articolo con i professori Yu-Ling Cheng, direttore del Centro, Prabhat Jha della Scuola di Sanità Pubblica Dalla Lana e Anita McGahan della Rotman School of Management.


I ricercatori hanno fatto la scoperta, quando hanno preso l'equazione Michaelis-Menten (MM) - un modello matematico usato per la prima volta per l'analisi cinetica enzimatica nel 1913 - e lo ha applicato alla mortalità degli adulti e dei bambini di vari redditi. Hanno ipotizzato che, proprio come i catalizzatori chimici influenzano la velocità degli enzimi, i catalizzatori della sanità pubblica reagiscono al reddito influenzando l'aspettativa di vita. "Abbiamo notato la somiglianza della curvatura e ci ha affascinato la bellezza dell'analogia", ha detto Hum. "L'equazione MM è nel programma standard degli studenti universitari di biochimica, biologia e ingegneria chimica e sapevamo che avremmo potuto ottenere altra conoscenza decifrandola semplicemente dalla matematica".


"Nel corso degli ultimi decenni, ricerca e sviluppo di nuove tecnologie (farmaci, vaccini, politiche) si è concentrata per lo più sull'infanzia e sulle malattie infettive, mentre ci sono stati minori investimenti nelle malattie croniche degli adulti, in tutto il mondo", suggeriscono i ricercatori della U di T. "L'aumento della copertura di interventi sanitari a basso costo come immunizzazione, zanzariere trattate con insetticidi, e gestione dei casi di infezioni infantili, potrebbe contribuire al declino del reddito fondamentale per la sopravvivenza dei bambini".


Hum e i suoi colleghi concludono raccomandando che la società investa nella ricerca e nel trattamento di malattie croniche degli adulti, in particolare nel controllo del fumo e degli altri fattori di rischio per le malattie croniche, e per trattamenti a basso costo, molto utili per queste malattie.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of Toronto Faculty of Applied Science & Engineering, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento:
Ryan J Hum, Prabhat Jha, Anita M McGahan, Yu-Ling Cheng. Global divergence in critical income for adult and childhood survival: analyses of mortality using Michaelis–Menten. 2012 eLife

Pubblicato in ScienceDaily il 14 Dicembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.