Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lotti con l'attenzione e l'organizzazione mentre invecchi? Potrebbe essere ADHD, non demenza

Quando invecchiamo, la dimenticanza occasionale può diventare più preoccupante. Questo è l'inizio della demenza, o siamo semplicemente stressati? Questo cambiamento è dovuto alla perdita di struttura del pensionamento? O forse siamo affetti da un'altra malattia, magari la stessa di nostro figlio o nipote, anche lui che lotta con l'attenzione e l'organizzazione?

 

Quali sono i sintomi dell'ADHD negli anziani?

Anche se la diagnosi di 'disturbo da deficit di attenzione/iperattività' (ADHD, attention deficit hyperactivity disorder) è spesso associato con i bambini in età scolare, questa condizione può persistere per tutta l'età adulta e in età avanzata.


Gli anziani con ADHD lottano con attenzione, memoria e pianificazione. Possono aver difficoltà a finire i progetti o a ricordare informazioni in modo coerente, e possono distrarsi facilmente durante le conversazioni e avere difficoltà a mantenere le relazioni.


Quando gli anziani perdono la struttura del lavoro, possono sperimentare una riacutizzazione dei sintomi, come quando i giovani adulti con ADHD perdono la struttura della scuola. Durante la pensione gli anziani possono iniziare a ri-sperimentare sfide per gestire il tempo e a procrastinare, possibili cause di ansia o di sensi di colpa.

 

È normale invecchiamento o è ADHD?

Quando le persone condividono le preoccupazioni con il medico circa le loro memoria, l'attenzione, o le difficoltà a completare le attività, possono ricevere una diagnosi di lieve decadimento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment), uno stadio tra il normale invecchiamento e la demenza.


Tuttavia, gli anziani con ADHD possono non aver mai ricevuto una diagnosi di ADHD, specialmente se avevano appreso delle competenze per compensare [questo problema] durante la vita. Per aiutare i medici a distinguere tra lieve decadimento cognitivo e ADHD in età avanzata, la tempistica dei sintomi e la storia familiare può fornire buoni indizi (dopo aver escluso possibili cause mediche, come i disturbi della tiroide o le convulsioni).


L'ADHD è uno dei disturbi più ereditabili nella medicina, per cui la presenza di figli, nipoti o fratelli con questa diagnosi dovrebbe aumentare il sospetto del medico che i sintomi del paziente possano essere il risultato dell'ADHD. È fondamentale anche capire la cronologia dei sintomi del paziente, perché i sintomi devono essersi presentati nell'infanzia per fare la diagnosi di ADHD. Possono essere utili anche gli strumenti per rilevare il problema negli adulti, come ad esempio l'ADHD Self-Report Scale, anche se un risultato positivo non sempre significa che hai l'ADHD.

 

Quali sono i trattamenti efficaci per l'ADHD degli anziani?

La maggior parte dei farmaci efficaci per il trattamento di ADHD negli anziani sono farmaci stimolanti come il metilfenidato o le destroanfetamine. Questi farmaci danno un beneficio significativo agli anziani, così come ai bambini e ai giovani adulti. Tuttavia, negli anziani i medici devono anche considerare i rischi cardiaci di questi farmaci, come l'aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, così come un potenziale aumento del rischio di battito cardiaco irregolare, in particolare nelle persone con blocco cardiaco conosciuto.


Anche le opzioni non-farmacologiche sono preziose per aiutare una persona a creare la struttura e conoscere gli strumenti dell'organizzazione, come l'uso di una agenda quotidiana per pianificare, allarmi ed elenchi. Terapeuti o istruttori possono aiutare gli anziani con ADHD usando terapie comportamentali, che possono portare ad una migliore gestione del tempo e del denaro, all'aumento della produttività, a ridurre l'ansia, e a migliorare la soddisfazione di vita.

 

Cosa si può fare, oltre ad ottenere un trattamento medico?

Se sospetti che i tuoi sintomi possano essere il risultato dell'ADHD, soprattutto se un familiare ha avuto questa diagnosi, non esitare a chiedere al tuo medico di riferirti ad uno specialista con esperienza nella diagnosi e nella gestione dell'ADHD negli anziani. Inoltre, le seguenti strategie possono essere utili nella gestione dei sintomi a casa:

  • fai esercizio regolare - l'attività fisica aumenta i neurotrasmettitori del cervello, come la dopamina, la noradrenalina e la serotonina, che possono influenzare l'attenzione;
  • migliora il sonno - fissa una routine per andare a dormire, evita la caffeina dopo mezzogiorno, e cerca di evitare i dispositivi elettronici almeno un'ora prima di andare a dormire;
  • chiedi l'aiuto di altri - i familiari e altri supporti possono aiutare a creare le strutture e a semplificare le attività;
  • predisponi dei promemoria - calendari, allarmi, note scritte, e liste sono in grado di fornire ulteriore assistenza nel ricordare i compiti.

 

 

 


Fonte: Stephanie Collier MD/MPH in Harvard Health (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)