Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Linguaggio: ecco un'abilità che non si deteriora con l'età

Toni Morrison american novelist

Quando Toni Morrison è morta lo scorso 5 agosto, il mondo ha perso una delle voci letterarie più influenti. Ma la Morrison non era un mostro letterario. Ha pubblicato il suo primo romanzo, The Bluest Eye, quando aveva 39 anni. E il suo ultimo God Help the Child è apparso quando ne aveva 84. La Morrison ha pubblicato 4 romanzi, 4 libri per bambini, molti saggi e altre opere non di narrativa dopo i 70 anni.


La Morrison non è unica in questo senso. Numerosi scrittori producono lavori significativi anche dopo i 70, gli 80 e persino dopo i 90. Herman Wouk, per esempio, aveva 97 anni quando ha pubblicato il suo romanzo finale, The Lawgiver.


Tali prodezze letterarie sottolineano un punto importante: l'età non sembra diminuire la nostra capacità di parlare, scrivere e imparare un nuovo vocabolario. La nostra vista può affievolirsi e il nostro ricordo può vacillare, ma, al confronto, la nostra capacità di produrre e comprendere la lingua è ben conservata nell'età adulta.


Nel nostro prossimo libro, Changing Minds: How Aging Affects Language and How Language Affects Aging (Cambiare le menti: come l'invecchiamento influisce sul linguaggio e come il linguaggio influisce sull'invecchiamento), io e il coautore Richard M. Roberts, evidenziamo alcune delle ultime ricerche emerse sul linguaggio e sull'invecchiamento.


Per coloro che temono la perdita delle abilità linguistiche mentre invecchiano, ci sono molte buone notizie da segnalare.

 

 

La padronanza della lingua è un viaggio lungo come la vita

Alcuni aspetti delle nostre abilità linguistiche, come la conoscenza dei significati delle parole, in realtà migliorano durante la mezza età e quella tarda.


Uno studio, ad esempio, ha scoperto che gli anziani di una comunità di pensionati vicino a Chicago avevano una dimensione media del vocabolario di oltre 21.000 parole. I ricercatori hanno anche studiato un campione di studenti universitari e hanno scoperto che i loro vocabolari medi includevano solo circa 16.000 parole.


In un altro studio, gli adulti di madrelingua ebraica - con un'età media di 75 anni - hanno ottenuto risultati migliori rispetto ai partecipanti più giovani e di mezza età nel discernere il significato delle parole.


Dall'altra parte, le nostre abilità linguistiche a volte funzionano come un canarino nella miniera di carbone cognitiva: possono essere un segno di deficit mentali futuri, decenni prima che tali problemi si manifestino.


Nel 1996, l'epidemiologo David Snowdon e un team di ricercatori hanno studiato i campioni di scrittura di donne che erano diventate suore. Hanno scoperto che la complessità grammaticale dei saggi scritti dalle suore quando si erano unite al loro ordine religioso poteva prevedere quali sorelle avrebbero sviluppato la demenza diversi decenni dopo. (Centinaia di suore hanno donato il loro cervello alla scienza, e questo consente una diagnosi definitiva della demenza).


Mentre la scrittura di Toni Morrison è rimasta sorprendentemente chiara e focalizzata con l'età, altri autori non sono stati così fortunati. La prosa nel romanzo finale di Iris Murdoch, Jackson's Dilemma, suggerisce un certo grado di compromissione cognitiva. In effetti, è morta per cause correlate alla demenza quattro anni dopo la sua pubblicazione.

 

 

Non mettere giù quel libro

La nostra capacità di leggere e scrivere può essere preservata bene nell'età adulta. Fare uso di queste abilità è importante, perché leggere e scrivere sembrano prevenire il declino cognitivo. Tenere un diario, ad esempio, ha dimostrato di ridurre sostanzialmente il rischio di sviluppare varie forme di demenza, incluso il morbo di Alzheimer.


Leggere narrativa, nel frattempo, è stato associato a una durata della vita più lunga. Uno studio su larga scala condotto alla Yale University ha scoperto che le persone che leggevano libri per almeno 30 minuti al giorno vivevano, in media, quasi due anni in più rispetto ai non lettori. Questo effetto è persistito anche dopo aver controllato fattori come genere, istruzione e salute. I ricercatori suggeriscono che il lavoro fantasioso di costruzione di un universo immaginario nella nostra testa aiuta a ingrassare le nostre ruote cognitive.


Il linguaggio è un compagno costante durante il nostro viaggio di vita, quindi forse non sorprende che sia intrecciato con la nostra salute e la nostra longevità. E i ricercatori continuano a fare scoperte sulle connessioni tra linguaggio e invecchiamento. Ad esempio, uno studio pubblicato a luglio 2019 ha scoperto che studiare una lingua straniera in vecchiaia migliora il funzionamento cognitivo generale.


Un filo sembra passare attraverso la maggior parte dei risultati: per invecchiare bene, è di aiuto continuare a scrivere, leggere e parlare. Anche se pochi di noi possiedono i doni di una Toni Morrison, tutti possiamo guadagnare continuando a flettere i nostri muscoli letterari.

 

 

 


Fonte: Roger J. Kreuz / University of Memphis in The Conversation (> English text) - Traduzione: Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.