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Ho assistito mia madre con demenza: come evitare che accada lo stesso ai miei figli?

Cara Carol: ho 62 anni e mi sto riprendendo da oltre un decennio di dedizione intensa ai miei genitori. Negli ultimi quattro anni mia madre, che soffriva di demenza, viveva con me, e non era piacevole. Sono terrorizzata/o che sia così che finirà la mia vita, non per me, ma per i miei figli. Naturalmente, vorrei che i miei figli si preoccupassero di me, ma non voglio che le loro vite siano consumate dai miei ultimi anni di salute potenzialmente scadente. Non ho molto finanziariamente, quindi non sono mai stata/o in grado di permettermi un'assicurazione per l'assistenza a lungo termine. Cosa posso fare per appianare la strada ai miei figli? - KL.

 

 

Cara/o KL: Capisco quello che dici e plaudo al tuo pensare ai figli prima del tempo. Nel corso degli anni, ho sentito di caregiver che hanno perso tanto in termini sia finanziari che emotivi a causa delle responsabilità dell'assistenza. Molti di loro vogliono fare il meglio che possono per facilitare le cose ai propri figli.


Le persone che dispongono di ingenti risorse finanziarie avranno, ovviamente, molte più opzioni. Possono permettersi polizze assicurative a lungo termine che possono infine contribuire a pagare una parte delle loro esigenze di assistenza domiciliare, di una vita assistita e/o di una casa di cura.


Presumibilmente, hanno anche notevoli risparmi e investimenti che consentono loro di pianificare molto meglio di quelli senza così tanto.


Tuttavia, ci sono ancora cose che le persone meno sicure dal punto di vista finanziario possono fare. Al primo posto, naturalmente, c'è il consiglio standard su vedere un avvocato specializzato in proprietà immobiliari o nella vecchiaia. Questo avvocato può istituire le procure per le esigenze di assistenza finanziaria e sanitaria che rispetteranno le leggi dello stato. Può anche mettere per iscritto le tua volontà e qualsiasi altro documento che possa spianare la strada ai tuoi figli.


Successivamente, assicurati che almeno uno dei tuoi figli sappia come accedere alle tue registrazioni elettroniche. Puoi tenere un elenco di dati di accesso e password in una cassetta di sicurezza, se lo desideri, ma tienilo aggiornato e accertarti che la persona designata sappia dove trovarlo.


Quindi, fai un ulteriore passo avanti rendendo chiaro che vuoi parlare del tuo futuro come parte delle tue normali conversazioni. Mentre ne parli, fai attenzione a non forzare le promesse. Dì ai tuoi figli cosa preferiresti, se possibile, per ogni fase del tuo processo di invecchiamento, ma assicurali che sai bene che nessuno conosce il futuro. Dì anche loro che il tuo desiderio è di rendere i tuoi anni di invecchiamento il più possibile liberi da problemi per loro.


Infine, ti suggerisco di rinunciare, togliere, ridimensionare tutto in casa, soprattutto se stai ancora vivendo in quella dove hai cresciuto la tua famiglia. Non devi trasferirti se non vuoi farlo, ma puoi osservare la casa e liberarti degli oggetti accumulati che non contano più. Alcune persone offrono anche dei potenziali oggetti ricordo ai loro figli, dicendo che se non vogliono un oggetto particolare, lo venderanno, lo doneranno o lo porteranno in discarica.


Niente di tutto questo è magico, ma tutto aiuta.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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