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'C'è un disastro ferroviario in arrivo': perché non prevenire invece la demenza?

Ci sono circa 50 milioni di persone nel mondo che vivono con qualche forma di demenza, compreso il morbo di Alzheimer (MA), secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Si prevede che questo numero quasi raddoppierà entro il 2030 e triplicherà entro il 2050. Nel 2018 i costi globali della demenza si aggirano intorno al trilione di dollari e si prevede che aumentino drasticamente.


"Questo è un disastro ferroviario incombente", afferma Chuck Stetson, capo dello Stetson Family Office (SFO) e fondatore della Healthcare Impact Foundation (HCIF), fondazione che si concentra sul trattamento e la prevenzione del MA e di altre malattie croniche. "In un'epoca in cui i costi dell'assistenza sanitaria sfuggono al controllo, perché non ci concentriamo sulla prevenzione, che è proprio di fronte a noi e di cui abbiamo realmente i dati?".


I dati a cui si riferisce sono le Risk Reduction Guidelines for Alzheimer’s (linee guida per la riduzione del rischio di Alzheimer), diffuse di recente dall'Organizzazione Mondiale della Sanità dell'Onu. Questo rapporto ha confermato ricerche precedenti che dimostrano che fino a metà di tutte le diagnosi di MA possono essere posticipate, ridotte e persino prevenute attraverso semplici cambiamenti dello stile di vita.


Non fumare tabacco, bere meno alcool, mangiare bene (una dieta mediterranea è la cosa migliore) e incorporare l'allenamento cognitivo può fare una differenza significativa nel impedire al cervello di sviluppare il MA, secondo Stetson:

"Devi allenarti quattro volte alla settimana, per 30 minuti, almeno a 150 battiti al minuto, devi tenere il peso sotto controllo e devi avere un indice di massa corporea inferiore a 29".


Per incoraggiare queste sane abitudini a tutte le età e prevenire l'aumento dei tassi di malattie come il MA, l'SFO/HCIF sta collaborando con il Global Partnership Forum per creare la campagna Global Better Health at Lower Costs. Stetson afferma che la campagna avrà una implementazione strutturata al fine di rendere le persone responsabili e offrire supporto per qualsiasi problema di salute che potrebbero trovarsi ad affrontare.


Stetson nota che il MA è una malattia moderna che praticamente non esisteva 100 anni fa. Le percentuali sono aumentate solo insieme ai tassi di obesità, in particolare dopo l'avvento di nuove tecnologie negli anni '90.


Con il 95% dei pazienti con MA di età pari o superiore a 65 anni, Stetson dice che ora è il momento di prevenire la malattia e di essere più compassionevoli nella cura di coloro che ne sono alle prese:

"Dobbiamo essere molto più attenti e disposti a lavorare con le persone che hanno problemi cognitivi. Dobbiamo essere un po' più comprensivi e mostrare loro quanto ci interessano".

 

 

 


Fonte: Audrey Nowakowski in University of Wisconsin / Milwaukee (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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