Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'esperto: che strada abbiamo davanti per l'Alzheimer

L'esperto: che strada abbiamo davanti per l'AlzheimerJason Karlawish MDDopo i molti esperimenti falliti, qual è la strada che abbiamo davanti per l'Alzheimer?


Imparare dagli errori e concentrarsi sulla prevenzione, risponde Jason Karlawish MD, professore di medicina, etica medica e politica sanitaria, e neurologia all'Università della Pennsylvania e condirettore del Penn Memory Center.


Di seguito la trascrizione delle sue osservazioni.


La via da percorrere è più ricerca, ma una ricerca che deve essere intelligente e che impara da questi fallimenti.


Ad esempio, solo negli ultimi anni gli esperimenti di Alzheimer, come criteri di ammissibilità di routine, hanno imposto di avere prove della malattia derivanti da un biomarcatore, in particolare dell'amiloide. Negli studi iniziali di farmaci come il solanezumab, che hanno puntato individui con demenza di Alzheimer, abbiamo scoperto che in effetti circa il 20% dei pazienti non aveva amiloide sufficiente a soddisfare i criteri per avere l'Alzheimer.


Ebbene, ora che usiamo questi marcatori come criteri di ammissibilità, possiamo mettere a punto il farmaco attraverso la malattia. Passando ai risultati di EXPEDITION 3, che hanno usato l'amiloide come criterio di ammissibilità: quel farmaco non ha funzionato bene, ma le tendenze e le misure di cognizione e funzione erano generalmente favorevoli verso una sorta di effetto. Quindi, ora dobbiamo esplorare le questioni attorno al dosaggio del farmaco.


Questo è un esempio molto specifico, ma il punto è che i nostri fallimenti ci insegnano qualcosa e stiamo imparando. Gli Stati Uniti hanno un piano nazionale per l'Alzheimer e l'obiettivo numero uno di quel piano è scoprire un trattamento efficace o una terapia preventiva entro il 2025.


La prevenzione è una richiesta impossibile. Se presa letteralmente, significa che tu ti sottoponi a un trattamento prima di avere qualsiasi segno o sintomo della malattia e il trattamento ti impedisce di sviluppare del tutto questi segni e sintomi. Ci arriveremo entro il 2025 per l'Alzheimer? Penso che sia improbabile. È una malattia complicata. Ci sono molte patologie coinvolte, oltre a un cervello invecchiato.


Ma credo che i segnali dei nostri studi ci dicano che possiamo rallentare il declino visto nel tempo nelle persone che hanno la patologia di Alzheimer e ritardare il tempo prima che le persone perdano la capacità di svolgere le loro attività quotidiane, come la gestione dei loro soldi o guidare.


Penso che sia una speranza ragionevole. Alcuni pazienti possono rispondere molto bene a queste terapie, alcuni pazienti potrebbero non rispondere affatto. Ma penso che possiamo aspettarci che in futuro sarà una malattia sotto il nostro controllo.


Naturalmente, dobbiamo anche capire che questa malattia risiede su un cervello invecchiato. I neuroni invecchiati non funzionano bene e dobbiamo pensare ai possibili interventi - sia farmaci terapeutici, che stile di vita - che possono preservare il nostro cervello mentre invecchia.


Infine, credo che il messaggio chiave sia questo. Non ci faremo distrarre da questo problema. Dovremo imparare a vivere con la disfunzione cognitiva e a vivere bene.

 

 

 


Fonte: Jason Karlawish MD in MedPage Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.