Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


È possibile dimenticare inconsciamente un'esperienza?



Ognuno ha fatto qualcosa che probabilmente vuole dimenticare: una caduta di faccia sul palco al ritiro del diploma di scuola superiore o aver chiesto a una donna a che punto è nella gravidanza solo per sentirsi rispondere che non è ancora incinta.


Rimuovere questi ricordi 'non-proprio-belli' è nella natura umana, ma è possibile dimenticare intenzionalmente un'esperienza traumatica? Darlene McLaughlin MD, psichiatra e professore assistente alla Texas A&M University, spiega come la mente può aiutare a passare attraverso un evento traumatico.

 

Come funziona la memoria?

Come ha detto una volta Emily Dickinson, "la mente è più vasta del cielo", e questo è proprio vero quando si tratta della complessità di immagazzinare ricordi. Il cervello, o prosencefalo, costituisce la gran parte del cervello, ed è coperto da uno strato di tessuto neurale chiamato 'corteccia cerebrale', che avvolge la parte del nostro cervello in cui sono memorizzati i ricordi.


Quello che risiede nella memoria a breve termine, come ad esempio un numero di telefono ricordato per qualche istante, spesso sarà dimenticato dal cervello a meno che non ci sia una ripetizione costante. La memoria a lungo termine è in genere coinvolta nella conservazione delle informazioni per periodi più lunghi di tempo, come ricordare la nascita di tuo figlio. C'è un crescente dibattito sul fatto che dimentichiamo realmente qualcosa, o se solo diventa più difficile da ricordare.


"La domanda su come funziona la memoria a lungo termine ha più risposte, che dipendono dalle diverse tipologie di memoria e dai modi diversi con cui funzionano", ha detto la McLaughlin. "Per esempio, la memoria procedurale, quella inconscia delle competenze, come andare in bicicletta, dipende dalla ripetizione e dalla pratica, e funzionerà automaticamente come memoria muscolare. La memoria dichiarativa, 'sapere cosa', è la memoria dei fatti, delle esperienze e degli eventi".


Anche se il tuo cervello di solito memorizza automaticamente le esperienze in una forma di memoria, ci sono momenti in cui il cervello "mura fuori" il ricordo di una esperienza traumatica, per il suo bene.

 

Come fa il cervello ad affrontare il trauma?

Secondo la McLaughlin, se il cervello registra un trauma opprimente, allora può essenzialmente bloccare quel ricordo con un processo chiamato 'dissociazione' o 'distacco dalla realtà'. "Il cervello cercherà di proteggersi", ha aggiunto.


La dissociazione causa una mancanza di connessione nei pensieri, nella memoria e/o nel senso di identità di una persona ed è estremamente comune sperimentare casi di dissociazione mite. Ad esempio, se ti sei 'persa/o' di recente in un libro o stavi fantasticando al lavoro, allora hai sperimentato una forma comune di dissociazione mite.


Una forma grave e più cronica di dissociazione è presente nelle malattie mentali e in forme rare di disturbo dissociativo, come il disturbo dissociativo dell'identità, che una volta era chiamato disturbo di personalità multipla.


Allo stesso modo in cui il corpo può 'murare fuori' un ascesso o una sostanza estranea per proteggere il resto del corpo, il cervello può dissociarsi da un'esperienza. Nel bel mezzo di un trauma, il cervello può vagare fuori e fare in modo di evitare il ricordo. Tuttavia, non tutte le psiche sono uguali, e quello che può essere un trauma grave per una persona può non essere così grave per un'altra.


Sia il corredo genetico di una persona che il suo ambiente possono contribuire al modo in cui viene ricevuto il trauma. C'è ancora un grande dibattito nella comunità scientifica tra natura e cultura, la discussione che vorrebbe determinare se lo sviluppo di una persona è predisposto nel suo DNA, o se è influenzato principalmente dall'ambiente, e si può presumere che entrambi abbiano un ruolo.


"Una storia di malattia mentale ha un ruolo sul modo in cui il trauma è ricevuto, se la persona condivide la stessa predisposizione genetica del famigliare che soffre di una malattia mentale", ha detto la McLaughlin. "Inoltre, un bambino cresciuto in un mondo in cui il messaggio è che il genitore è amorevole e presente è probabile che sia più resiliente di quello cresciuto in una famiglia dove non si sente al sicuro".


Ad esempio, se un bambino è cresciuto in una casa amorevole con un buon sviluppo infantile, è più propenso ad elaborare meglio un evento traumatico, come un disastro naturale o guerra o abuso. Tuttavia, se lo sviluppo psicologico del bambino comprendeva diffidenza, paura o abbandono, allora può avere più probabilità di rispondere ad un evento traumatico con proprietà dissociative.


"C'è la convinzione che ci sia una soglia nel trauma che il cervello umano non può superare, senza dissociazione", ha detto la McLaughlin. "Età, fattori genetici e ambiente possono contribuire all'altezza della soglia di quella persona e alla risposta del suo cervello ai traumi gravi".


Questi tipi gravi di dissociazione sono spesso visti in chi sperimenta un trauma significativo, e può non esserci in tutti coloro che sperimentano lo stesso trauma. La dissociazione può avvenire nell'ambito del 'disturbo da stress post-traumatico' (PTSD), ma queste condizioni possono anche essere indipendenti l'una dall'altra.

 

Come può una persona convivere attivamente con un trauma?

Può non essere insolito per un individuo vedere piccoli scorci di un ricordo traumatico che fino a quel momento non riusciva a ricordare. "Quello che succede a volte è che, allontanandosi il momento del trauma, il cervello permette al ricordo di essere rilasciato in pacchetti di memoria, in modo che possa ricordare brevi flashback o pensieri intrusivi", ha detto.


Quando qualcuno affronta un trauma, che siano presenti o meno segni di dissociazione, può essere un'esperienza molto travolgente e spaventosa. Poiché queste esperienze possono coinvolgere argomenti estremamente delicati, la McLaughlin raccomanda di chiedere aiuto a un esperto per andare avanti.


"Il primo passo è cercare una terapia"
, ha detto la McLaughlin. "Le parole ci danno una presa sulle esperienze emotive e i ricordi che sono incorporati nella memoria emozionale. Che sia un trattamento psicologico formale o confidarsi con una persona di fiducia, è meglio parlare con qualcuno".

 

 

 


Fonte: Texas A&M University via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)