Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il miglior trattamento per l'Alzheimer potrebbe essere la vitamina E?

Ha senso in questo momento considerare di affrontare l'Alzheimer con qualsiasi approccio o strategia che è a nostra disposizione, anche se fuori del campo di applicazione della medicina convenzionale o oltre il radar del magnate farmaceutico?


Non fraintendermi, non sto incoraggiando trattamenti spontanei o una mancanza di sistematizzazione nel modo di trattare questa malattia.


Sto solo invitando a dimenticare la rivalità tra Big Pharma e la medicina naturale; tra medici e operatori sanitari naturali (compresi altri medici, naturopati, nutrizionisti, omeopatici, e la lunga lista di altri professionisti sanitari che seguono un approccio complementare).

 

E' ora di porre fine a questa ordalia, fermare la ridicola battaglia di ego, e concentrarsi sui pazienti.

Detto questo, la sorprendente conclusione di uno studio condotto nel 2014, pubblicato nell'«oracolo» della medicina moderna (Journal of American Medical Association - JAMA), è giunta dall'analisi dell'utilizzo della sola vitamina E come trattamento per l'Alzheimer.


Il lungo elenco di medici che hanno lavorato alla ricerca sul potere di questa vitamina, si è concentrato sul declino funzionale di oltre 500 pazienti. E' stato uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco controllato con placebo, a gruppi paralleli, la «crema» del mondo della ricerca. Le conclusioni di questo tipo di studio sono particolarmente rilevanti nella comunità medica e scientifica.


Gli autori hanno confrontato una dose giornaliera di vitamina E (chiamata anche alfa-tocoferolo), una dose giornaliera di un farmaco medico usato per l'Alzheimer, una dose giornaliera di una combinazione di entrambi i trattamenti e un placebo. Essi hanno osservato gli effetti delle diverse opzioni di trattamento sul declino funzionale, sperando in un minore declino, il che avrebbe significato rallentare la progressione della malattia.


Lo so, lo so ... non ho specificato la dose. L'ho fatto apposta, credimi. E lascia che ti porti alla II guerra mondiale, per un momento. (Non preoccuparti, i puntini si potranno collegare tutti in un intenso istante di serendipità). Durante la II guerra mondiale, un comitato istituito dall'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti ha sviluppato quello che oggi conosciamo come «dose giornaliera raccomandata» (RDA - Recommended Dietary Allowance).


Ci sono ampie informazioni sull'utilità di questi riferimenti e di altri concetti simili che si sono evoluti da allora in una serie di libri incentrati sull'assunzione dietetica di riferimento, pubblicati da The National Academies Press. Basta che tieni in mente questi due concetti:

  • RDA è "il livello di assunzione giornaliera media alimentare che è sufficiente a soddisfare il requisito di nutrienti di quasi tutti (97-98 per cento) gli individui sani in un particolare gruppo di genere o di fase di vita".

  • C'è un altro riferimento chiamato «Livello Massimo Tollerabile di Assunzione» (UL), e rappresenta "il massimo livello di assunzione giornaliera di nutrienti che non ha probabilità di porre alcun rischio di effetti nocivi per la salute di quasi tutti gli individui nella popolazione generale. Con l'aumento della assunzione al di sopra dell'UL, il rischio di effetti negativi aumenta".

 

Collegare i puntini

La RDA della vitamina E negli adulti è di 33 Unità Internazionali (UI), come affermano nel loro sito. L'UL è compresa tra 220 e 300 UI.

Vuoi sapere quanto vitamina E hanno usato - quotidianamente - nello studio dell'Alzheimer?

Rullo di tamburi per favore ... 2.000 UI!

 

Questo è circa 60 volte la RDA e quasi 10 volte l'UL!

Complimenti a questo gruppo di medici coraggiosi, che sono andati oltre e hanno esplorato davvero alte dosi di vitamina E. La vitamina E non è come gli altri farmaci, che normalmente possiedono una gamma molto ristretta di dosi che non si devono superare.


Non puoi permetterti di "tentare per vedere cosa succede" con dosi molto alte di un farmaco medico, come si può fare con le vitamine. Questa è la bellezza della natura e dell'approccio di salute naturale per curare le malattie. Non è pericoloso esplorare dosi più elevate della maggior parte delle vitamine e degli integratori alimentari, come lo è con un farmaco. (Di nuovo, non sto incoraggiando l'uso irresponsabile di vitamine e integratori).

 

I risultati

La vitamina E ha vinto! I pazienti integrati con la mega-dose di 2.000 UI di vitamina E al giorno hanno sperimentato una riduzione del 19% del declino funzionale!


Questo studio dovrebbe nutrire e incrementare le nostre speranze di avere medici impegnati di più sul giuramento di Ippocrate, e meno sullo status quo a base di prodotti farmaceutici.


Rispetto l'industria farmaceutica - come parte del repertorio del sistema sanitario - ma ho un rispetto più grande per i pazienti di Alzheimer e per le loro famiglie.

 

 

 


Fonte: Francisco Carreño-Galvez in SlantNews (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)