Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il diabete può generare demenza, indipendentemente dall'Alzheimer

Il diabete può essere collegato alla formazione di grovigli (tau) nel cervello, in modo separato dall'Alzheimer, secondo un nuovo studio pubblicato il 2 Settembre 2015 online su Neurology®.


"L'evidenza dimostra che le persone con diabete di tipo 2 hanno un rischio doppio di sviluppare la demenza", ha detto l'autore dello studio Velandai Srikanth MD/PhD, della Monash University di Melbourne in Australia. "Questo sviluppo interessante chiarisce ulteriormente come possono essere collegate le malattie".


Lo studio ha coinvolto 816 persone con un'età media di circa 74 anni. Di queste, 397 avevano decadimento cognitivo lieve (MCI) che può essere precursore della demenza, 191 avevano demenza di Alzheimer e 228 persone non avevano problemi di memoria e di pensiero. Un totale di 124 partecipanti aveva il diabete.


Lo studio ha esaminato la relazione tra diabete di tipo 2, perdita di cellule cerebrali e relative connessioni, livelli di amiloide-beta (accumulo di placche appiccicose) e grovigli di proteina ​​tau nel liquido spinale dei partecipanti.


Il risultato è che le persone con diabete avevano in media 16 picogrammi per millilitro in più di proteina tau nel fluido spinale e cerebrale, indipendentemente della diagnosi di demenza. Maggiori livelli di tau nel liquido spinale possono riflettere un maggiore accumulo di grovigli nel cervello. Questi grovigli possono infine contribuire allo sviluppo della demenza.


Lo studio ha anche rilevato che il diabete è associato a un ridotto spessore della corteccia, lo strato del cervello con la maggior parte delle cellule nervose. Le persone con diabete avevano un tessuto corticale che era in media 0,03 millimetri inferiore a quello di coloro che non avevano il diabete, qualsiasi fosse la loro situazione (senza problemi di pensiero o memoria, con MCI o con demenza di Alzheimer). L'accumulo di grovigli può contribuire a questa perdita di tessuto cerebrale.


"Poichè le cellule nervose nel cervello non sostituiscono se stesse, è estremamente importante trovare i modi per ridurre la morte delle cellule cerebrali esistenti. Studi come il nostro cercano di capire come malattie del tipo del diabete possono influenzare direttamente o indirettamente la morte delle cellule del cervello", ha detto Srikanth.
Egli ha osservato che, poiché lo studio ha esaminato i dati dei partecipanti a un certo punto del tempo, esso non determina la relazione di causa-effetto tra il diabete e i grovigli nel cervello.


Lo studio si è basato su dati della 'US Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative' ed è stato finanziato dai National Institutes of Health.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C. Moran, R. Beare, T. G. Phan, D. G. Bruce, M. L. Callisaya, V. Srikanth. Type 2 diabetes mellitus and biomarkers of neurodegeneration. Neurology, 2015; DOI: 10.1212/WNL.0000000000001982

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)