Cara Carolyn: Mia madre ha l'Alzheimer e vive in una struttura di vita assistita. Ho fratelli che non vanno mai a trovarla, affermando che lei non li riconosce o non ricorda che sono stati lì. Sono scuse legittime o logiche?
Carolyn risponde: Se l'unico motivo per visitare la mamma è che lei riconosca che i suoi figli si curano di lei, allora forse non avrebbero tutti i torti.
E solo forse, perché non possono sapere quello che lei pensa o se una certa familiarità riesce a penetrare la nebbia dell'Alzheimer. Ma è difficile che il riconoscimento sia il motivo per farle visita.
Per prima cosa, visitandola si mantiene responsabile il personale della struttura. Non presentandosi, i tuoi fratelli potrebbero anche comunicare che non è importante quanto è pulita o sicura o ben nutrita la loro madre. Nella migliore delle ipotesi, la loro evanescenza dice che si preoccupano, ma solo quanto basta per buttare la responsabilità su di te.
E, che lei li riconosca o no, la visita può fare piacere a tua madre; coloro che sono familiari con il suo stato d'animo possono confermarlo. Se lei si illumina con la compagnia, anche di persone che sembrano nuove a lei come dei completi sconosciuti, allora questo annulla la logica dei tuoi fratelli di stare lontani.
Questi fratelli sono anche nel peggiore quadro mentale possibile per non vedere che visitare la mamma dà dei benefici anche a loro. Le cure di fine-vita (o l'indifferenza) è l'ultima parola, da non ripetere. A meno che la mamma non li avesse offesi, una coscienza che lavora non può permettere loro di fingere che questo sia il meglio che possono fare.
Purtroppo, puoi contrastare con tranquillità i loro argomenti, avere ragione su tutti i fronti e comunque non ammaccare la loro determinazione di evitare di visitare la mamma. Esprimilo in ogni caso, gentilmente e fermamente, almeno una volta per la cronaca; nessuno ha detto che devi rendere più facile a loro mentire a se stessi.
Fonte: Carolyn Hax in Star Tribune (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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