Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'impegno civico può allontanare l'atrofia cerebrale e migliorare la memoria

Il centro della memoria nel cervello di anziani, invece di contrarsi come prevedibile per il normale processo di invecchiamento, ha mantenuto le sue dimensioni e, negli uomini, è cresciuto modestamente dopo due anni di un programma che li aveva impegnati in attività significative e sociali.


Questa la conclusione di una nuova ricerca guidata della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health.


Allo stesso tempo, quelli che hanno avuto il maggiore aumento di volume del cervello nei due anni, hanno avuto anche il miglioramento più grande nei test di memoria, mostrando una correlazione diretta tra volume del cervello e inversione di un tipo di declino cognitivo legato all'aumento del rischio di Alzheimer.


La ricerca, pubblicata on line su Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association, ha studiato i partecipanti del Baltimore Experience Corps, un programma che porta i pensionati nelle scuole pubbliche a fare i mentori dei bambini, collaborando con gli insegnanti, per aiutarli a imparare a leggere nelle biblioteche scolastiche carenti di personale.


"Qualcuno una volta mi ha detto che questo programma ha rimosso le ragnatele dal suo cervello e questo studio dimostra che è esattamente ciò che sta accadendo", dice la leader dello studio Michelle Carlson PhD, professoressa associata del Dipartimento di Salute Mentale della Bloomberg School of Public Health alla Johns Hopkins University. "Nell'aiutare gli altri, i partecipanti aiutano loro stessi in modi che vanno oltre la semplice alimentazione della loro anima. Essi aiutano il loro cervello. Il cervello si restringe nell'invecchiamento, ma questo programma sembra avere fermato tale ritiro e avere indotto l'inversione di parte del processo di invecchiamento".


Per lo studio, la Carlson ed i suoi colleghi hanno randomizzato [=diviso in modo casuale] 111 uomini e donne su due gruppi: 58 all'Experience Corps e 53 di controllo. Hanno eseguito la risonanza magnetica del cervello al momento dell'arruolamento e poi di nuovo dopo 12 e 24 mesi. Hanno inoltre condotto test di memoria. I partecipanti avevano in media 67,2 anni, erano in prevalenza afro-americani e in buona salute, provenivano da quartieri con status socio-economico basso e avevano una certa istruzione universitaria.


Il gruppo di controllo dello studio, quelli non coinvolti nell'Experience Corps, mostravano un restringimento del volume cerebrale correlato all'età. In genere, i tassi annui di atrofia negli adulti over-65 vanno dallo 0,8 per cento al 2 per cento.


Gli uomini che sono stati arruolati negli Experience Corps, tuttavia, hanno mostrato un aumento dallo 0,7 al 1,6 per cento nel volume del cervello nel corso di due anni. Anche le donne sembra che avessero avuto piccoli guadagni, seppure non statisticamente significativi, rispetto al calo del gruppo di controllo dell'1 per cento su 24 mesi.


La Carlson osserva che molti studi di intervento cognitivi di solito durano un anno o meno. Un punto di forza di questo studio, dice, è che i partecipanti sono stati seguiti per due anni, che in questo caso è stato abbastanza a lungo per vedere cambiamenti non rilevabili dopo un solo anno.


I ricercatori erano particolarmente interessati ai risultati, considerando che le persone con minore istruzione e che vivono in povertà hanno un rischio maggiore di declino cognitivo. La Carlson dice che non è del tutto chiaro quali elementi dell'Experience Corps hanno determinato il miglioramento delle funzioni della memoria e i maggiori volumi cerebrali.


Lei dice che il programma aumenta la partecipazione a tanti tipi di attività sui quali i pensionati non avrebbero potuto essere impegnati in altro modo. I partecipanti devono alzarsi dal letto, prendere il bus, e camminare su e giù per le scale all'interno delle scuole. E lavorano in team. Lavorano con i giovani. Condividono le loro conoscenze e capiscono se stanno andando bene nel mondo. Si impegnano nella soluzione dei problemi e socializzano in modi che non avrebbero avuto se fossero rimasti a casa.


"Non li alleniamo su una abilità, come fare le parole crociate", dice. "Stiamo incorporando complessità e novità nella loro vita quotidiana, qualcosa che tende a scomparire una volta che le persone vanno in pensione. Le stesse cose che ci danno benefici a 5, 10, 25, 35 anni (contatto con gli altri, un lavoro significativo) ci possono certamente dare benefici nell'anzianità".


Experience Corps è un programma nazionale, ma può essere costoso e non è disponibile in tutto il mondo. Ma la Carlson si dice convinta che trovare scopi e impegno civico possa prevenire una parte dei danni dell'invecchiamento sul cervello.

 

*****
Lo studio è stato eseguito da Michelle C. Carlson, Julie H. Kuo, Yi -Fang Chuang, Vijay Varma, Greg Harris, Marilyn Albert, Kirk I. Erickson, Arthur F. Kramer, Jeanine M. Parisi, Qian-Li Xue, Erwin Tan, Elizabeth K. Tanner, Alden Gross, Teresa E. Seeman, Tara Gruenewald, Sylvia McGill, George W. Rebok e Linda P. Fried.

Lo studio è stato finanziato dall'Unità di Ricerca Neurocomportamentale della Johns Hopkins, dal National Institute on Aging, dall'Alzheimer’s Drug Discovery Foundation e dalla Johns Hopkins Epidemiology and Biostatistics of Aging Research Fellowship.

 

 

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins University via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Michelle C. Carlson, Julie H. Kuo, Yi-Fang Chuang, Vijay Varma, Greg Harris, Marilyn Albert, Kirk I. Erickson, Arthur F. Kramer, Jeanine M. Parisi, Qian-Li Xue, Erwin Tan, Elizabeth K. Tanner, Alden Gross, Teresa E. Seeman, Tara Gruenewald, Sylvia McGill, George W. Rebok, Linda P. Fried. Impact of the Baltimore Experience Corps Trial on cortical and hippocampal volumes. Alzheimer's & Dementia, 2015; DOI: 10.1016/j.jalz.2014.12.005

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.