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Colori e demenza [2a parte]

Riceviamo: Ho letto da qualche parte che i colori pastello, le fantasie e le righe nell'abbigliamento procurano forti reazioni negative nelle persone affette dal morbo. Quali sono i colori dei vestiti che dovrebbero utilizzare le persone ed i famigliari che assistono i malati affetti da Alzheimer? Alberto

Risposta: La domanda ci ha dato l’occasione per fornire nella prima parte alcune informazioni generali sui colori, il loro effetto fisico e psicologico. La seconda parte qui sotto riferisce sulle applicazioni dei colori in generale nella vita e in particolare nell’ambito della demenza.

 

Parte 2 di 2

 

Come, quando e quali colori

Di seguito alcuni consigli di cromoterapeuti e studiosi dei colori sulla loro applicazione nell'abbigliamento. Altri modi di usarli sono lasciati alla fantasia di ognuno: oltre agli indumenti, ci si può circondare di oggetti colorati, sostare in una stanza o ambiente dipinti nel tal colore, mangiare cibi del colore scelto o farsene irradiare.

Theo Gimbel

“Gli effetti prodotti da un abbigliamento colorato seguono gli schemi generali; ad esempio indossare

  • abiti blu per abbassare la pressione del sangue
  • abiti rossi per darsi la carica ed alzare la pressione (l’esperienza dimostra che indossando abiti rossi si può curare la sterilità conseguenza di una bassa temperatura del corpo, abbinata ad una bassa pressione sanguigna;
  • abiti arancione per combattere la depressione;
  • abiti turchese per rafforzare il sistema immunitario e alleviare condizioni infiammatorie.

In ogni caso è preferibile indossare fibre naturali, in quanto lasciano respirare la pelle; questo riguarda non solo il transito dell’aria, ma anche il passaggio delle energie più fini dei colori in entrata e in uscita dal corpo. […] qualunque sia il colore che dovete usare, cercate di trovare la tonalità di un colore al centro dello spettro e che non sia né troppo scura né troppo chiara. […] “.

Rosalba Ranieri

“Anche il colore degli abiti e le tinture per capelli esercitano degli effetti a livello organico, per quanto concerne l’abbigliamento

  • il bianco trasmette più raggi dei colori scuri, ne consegue che i raggi luminosi hanno un potere maggiormente stimolante per il corpo;
  • bisogna indossare indumenti rossi quando si vogliono riscaldare parti del corpo, se si hanno i piedi freddi un rivestimento rosso all’interno dei calzini o calze completamento rosse avranno un effetto termico maggiore della borsa dell’acqua calda;
  • biancheria intima lilla o blu provocherà la riflessione di radiazioni elettriche fredde, che eserciteranno sull’individuo un’azione calmante nel caso che il suo corpo sia surriscaldato o eccitato.
  • bisognerebbe indossare indumenti di diverso colore ogni giorno della settimana, in modo che l’effetto delle vibrazioni cromatiche non risulti alterato ed esse operino in armonia”.

Pauline Wills

“… un altro modo di trasmettere il colore è attraverso i vestiti che indossiamo, che agiscono da filtro attraverso cui passa la luce. Sfortunatamente il colore dei vestiti è normalmente dettato dalla moda.

  • Se stiamo indossando un abito colorato per motivi terapeutici, allora bisogna avere il bianco di sotto;
  • se si soffre di alta pressione sanguigna, provare a mettere qualcosa di blu;
  • se, durante l’inverno, si soffre di freddo, portare il rosso, specialmente su mani e piedi; non indossavano i nostri nonni pigiami di flanella rossa? solo guardare il colore rosso può aiutare; provare a sedersi vicino a un caminetto che imita il fuoco, sono sicura che ci si sente più caldi anche se non c’è calore irradiato.

Wolfgang Goethe

Goethe ha definito gli aspetti fisiologici del colore in relazione alla capacità percettiva dell’occhio. Egli formulò anche un’interessante teoria del colore considerata valida ancora oggi, che egli stesso riteneva più significativa della sua produzione letteraria: il punto di partenza di questa teoria è una legge di armonia che vale sia per i colori che per i suoni.


Goethe parte dal presupposto che esistono solo tre colori puri fondamentali: rosso, giallo e blu, tutti gli altri derivano dalla mescolanza di questi primi tre. Ogni colore primario ha un suo complementare (o secondario), formando delle coppie: il rosso e il blu/verde (turchese), il giallo ed il viola, il blu e l’arancione. L’importanza di questa definizione sta nel fatto che un colore complementare esalta quello opposto, tra i due colori accostati c’è il massimo contrasto possibile e, se mescolati, si equilibrano producendo il bianco.


Proprio la possibilità di aiutare l’equilibrio di una persona, abbinando colore primario e secondario, potrebbe essere un fatto da tenere in particolare attenzione quando si progettano gli accostamenti, sia tra capi diversi (sopra/sotto, maglia/camicia, giacca/camicia, ecc.), sia per le combinazioni di stampe, righe, arredamenti, oggettistica e altre combinazioni.

 

... e per il nostro mondo di Alzheimer

Alla luce delle nozioni di cromoterapia riportate qui sopra e nella prima parte, si possono ricavare delle indicazioni utili per tentare di soddisfare la richiesta dell’utente.

  • Un paziente che mostra depressione, apatia, sconnessione, disinteresse, potrebbe trarre dei benefici da una esposizione o contatto ai colori caldi della gamma infraverde; specialmente i due meno forti, l'arancio e il giallo: in particolare il giallo, colore solare per eccellenza che, come abbiamo visto nella prima parte, ”aumenta la facoltà critica di giudizio, la propria oggettività e i poteri intellettuali […]; quando viene escluso dagli abiti spesso segnala la presenza di uno stato depressivo, di chiusura emotiva alla delusione”. La luce gialla è eccellente per i nervi e il cervello: è uno stimolante dell’attività motoria ed un ricostituente del sistema nervoso. Invece ”il rosso, colore molto forte, è da limitare o evitare”, secondo R. Ranieri, “in tutte le sindromi psichiatriche, nella maggior parte dei disturbi mentali ed emozionali”.
  • Un paziente nella fase di iperattività, aggressività, violenza, potrebbe trovare ristoro dall’esposizione alla gamma ultraverde dello spettro (colori blu, indaco e viola); infatti, come visto in precedenza, il blu, nelle sue varie accezioni e tonalità dal turchese al blu navy, “rallenta l’attività cardiaca, è benefico nei casi di sovra-eccitazione, di manie depressive maniacali”. Una lampada blu accanto al letto favorisce il sonno.
  • L’intimo potrebbe sempre essere formato da indumenti bianchi, il colore che “trasmette più raggi dei colori scuri, e quindi i raggi luminosi hanno un potere più stimolante”. Il bianco massimizza il potere degli altri colori.
  • Eventuali combinazioni di colori come righe, stampe, jacquard e altro, devono tenere conto dell’effetto della combinazione tra un colore primario (rosso, blu, giallo) e il suo complementare (verde, arancio e viola > vedi Goethe).
  • Una combinazione di colori sbiaditi, come i pastelli, potrebbe provocare affaticamento.
  • I colori troppo accesi sono spesso causa d’irritazione quando indossati o visti o vissuti per lunghi periodi; esempio, il blu pieno, non spezzato da altri colori può provocare spossatezza e depressione; il rosso vivo può provocare nervosismo, ansia, irritabilità. Il mix con altri colori (specialmente quelli complementari) può equilibrare l'effetto del colore primario nella tonalità piena.
  • Secondo alcuni cromoterapeuti, il verde (specialmente il verde acqua o il giada che tendono al blu) è il miglior colore terapeutico; è l’ago della bilancia dei colori e quindi è di qualità neutra, riequilibrante, utile nel promuovere il benessere generale ponendo in equilibrio le funzioni dell’organismo.

 

 

Note:

  • Lo Snoezelen è un insieme di tecniche per stimolare il paziente, che impiega tutti i mezzi conosciuti, tra i quali sono fondamentali la luce e il colore. Questo articolo (uno dei più letti del sito) spiega di più sullo Snoezelen.
  • Discorso a parte merita l’uso del colore per altre finalità, come per esempio gli oggetti per il pranzo (colori forti per piatti e posate, per farli notare e maneggiare bene), le porte dei locali e degli interruttori (colori forti e diversi per distinguerli), le tende per mascherare porte di uscita (uguali al colore del muro, per non farle notare al paziente che vuole uscire/scappare), le pareti, l'oggettistica e l’arredamento quando si vuole ri-creare un ambiente anni ’50/’60 o comunque del periodo della gioventù del paziente.
  • Una veloce ricerca con il termine “colori” nella casella in alto a sinistra su ogni pagina del sito darà come risultato una serie notevole di articoli che in un modo o nell’altro parlano dei colori nell’ambito della malattia.

 

 

Riferimenti

  • Theo Gimbel, Cromoterapia (Healing With Colour And Light), Tecniche Nuove
  • Theo Gimbel, Form, Sound, Colour and Healing, The C.W. Daniel Company Ltd
  • Pauline Wills, Colour Therapy, Element books ltd
  • Mary Anderson, Colour Therapy, The Aquarian Press
  • Max Lüscher, La Diagnostica Lüscer – I colori della nostra personalità, Astrolabio
  • R. Ranieri, Cromoterapia, dispensa
  • Johann Wolfgang Goethe, La teoria dei Colori, Il Saggiatore
  • Hideaki Chijiwa, Color Harmony, Rockport Publishers

 

 

 

 

 

 


Scritto da Franco Pellizzari

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