Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Valutazione e gestione del rischio di guidare autoveicoli nei soggetti con decadimento cognitivo

La capacità di guidare autoveicoli si deteriora parallelamente all’aggravarsi dei disturbi cognitivi.

Se da un lato i soggetti dementi sono guidatori ad alto rischio, dall’altro molti di loro riescono a superare le visite e i test per il rinnovo della patente. Per questi motivi i medici che hanno in cura i soggetti con demenza hanno bisogno di basare il loro giudizio su parametri affidabili, individuati da studi clinici e riconosciuti dalle principali Società Scientifiche.


Se da un lato è opportuno escludere dalla guida i soggetti pericolosi, dall’altro è importante che il medico non proibisca l’uso dell’autoveicolo quando non è necessario, per non creare problemi al paziente e ai familiari.


Purtroppo molti studi dimostrano che un giudizio basato prevalentemente sul test Mini Mental State Examination (MMSE) non è sufficiente per individuare i soggetti ad alto rischio. Possiamo chiederci se la valutazione neuropsicologica complessa (che richiede tempi di esecuzione di 1-2 ore) fornisca delle informazioni prognostiche aggiuntive rispetto al MMSE e ai test di primo livello. Essa è fondamentale per precisare la severità della demenza, ma non è dimostrato con sicurezza che sia utile per quantificare il rischio della guida.


Per supportare il giudizio dei medici, nell’ anno 2000 l’ American Academy of Neurology ha pubblicato delle linee guida sull’argomento, che sono state aggiornate nel 2010. Gli studiosi hanno esaminato 6.000 articoli scientifici, pubblicati tra il 1970 e il 2006 e ne hanno selezionato 502, usando i criteri della evidence-based medicine.


Da questi studi hanno elaborato i seguenti parametri, giudicati utili per precisare il rischio di guidare nei pazienti con decadimento cognitivo lieve o lieve-moderato. La guida di autoveicoli deve essere proibita ai soggetti con decadimento cognitivo moderato-grave.

 

  1. Valutazione delle funzioni cognitive
    Tra le scale globali di valutazione della severità del decadimento cognitivo, quella risultata più precisa in rapporto al rischio di guida è il Clinical Dementia Rating (CDR). Gli studi scientifici dimostrano che già con punteggi di CDR 0,5-1 indicativi di lieve demenza, il rischio di guida aumenta di almeno tre volte rispetto a un automobilista sano.
  2. Giudizio dei familiari
    Se i familiari esprimono un motivato giudizio negativo sulle capacità di guida del paziente, è stato dimostrato che questo è un parametro affidabile. Il medico specialista deve somministrare ai familiari uno specifico questionario valutativo. Viceversa uno studio ha dimostrato che i pazienti dementi bocciati all’esame di rinnovo della patente avevano espresso tutti un giudizio di buona abilità di guida su se stessi.
  3. Pregressi incidenti stradali
    La gran parte degli studi dimostra che il verificarsi di incidenti o multe per infrazioni stradali è un buon parametro per concludere che quel soggetto ha un rischio almeno doppio di provocare ulteriori incidenti nel futuro. Dalla ricerca scientifica risulta che l’ anamnesi di incidenti costituisce un indicatore del rischio di guida più affidabile e preciso della diagnosi di decadimento cognitivo.
  4. Modificazioni delle abitudini di guida
    Molti soggetti dementi spontaneamente guidano sempre meno l’ automobile e/o evitano di guidare quando piove o è buio o in luoghi ove il traffico è pesante. Questi cambiamenti delle proprie abitudini indicano che il paziente sta perdendo progressivamente le abilità di una guida sicura. Il medico specialista deve utizzare un questionario specifico per valutare questo parametro
  5. Disturbi comportamentali
    I pazienti che manifestano aggressività o impulsività hanno un rischio più elevato di guida.
  6. Altri fattori
    Altri fattori molto utili per valutare il rischio di guida nei soggetti con lieve decadimento cognitivo sono
    • consumo di alcool,
    • assunzione di terapie farmacologiche con effetto sedativo sul sistema nervoso centrale,
    • deficit visivi o uditivi,
    • deficit motori provocati da malattie neurologiche (Parkinson e altre) o ortopediche.


In conclusione, i medici hanno l’obbligo professionale e talora legale di certificare il grado di rischio connesso alla guida, al fine di evitare danni alla salute del paziente e/o di altre persone. Le Assicurazioni potrebbero non riconoscere il rimborso economico in caso di situazioni di palese inabilità alla guida.


La valutazione del rischio di guida negli anziani e in particolare negli anziani con lieve decadimento cognitivo è molto complessa e fornisce una stima qualitativa e non quantitativa. Per fornire risultati adeguati essa deve essere effettuata da medici specialisti esperti nella tematica e supportati dalle recenti linee guida dell’American Academy of Neurology.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato dal Dott. Alessandro Attanasio, Specialista in Geriatria e Gerontologia, Specialista in Medicina Interna, Già Primario Geriatra ospedaliero, Già Direttore Ambulatorio Demenze.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.