Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dieta mediterranea e sano esercizio potrebbero ritardare l'Alzheimer

Dieta mediterraneaAnche se non abbiamo ancora una cura per l'Alzheimer, ci sono alcune cose che si possono fare per ridurre il rischio di contrarre la malattia.

Recenti ricerche suggeriscono che una combinazione di attività fisica e di "dieta mediterranea" potrebbe ritardare l'insorgenza del morbo di ben sette anni, dando allo stesso tempo benefici per la salute.


Il beneficio dell'attività fisica nel mantenimento della salute del cervello è da tempo riconosciuto. In sostanza, tutto ciò che è buono per il cuore - come l'esercizio cardiovascolare - è buono per il cervello. Tuttavia, alcune persone sono scoraggiate dal fare esercizio fisico perché pensano che non saranno in grado di farne abbastanza o di farlo abbastanza a lungo per fare la differenza.


In uno studio su 1.880 persone condotto alla Columbia University, i ricercatori hanno scoperto che appena 20 minuti al giorno di camminata moderata o di esercizio simile, contribuiscono alla salute del cervello. Esercizio "moderato" è definito come il livello al quale è possibile tenere una conversazione, ma non cantare una canzone. Se non si è in grado di parlare durante l'attività fisica, potrebbe essere necessario rallentare un po'. Tuttavia, se si ha abbastanza fiato per cantare ad alta voce, allora c'è bisogno di velocizzarlo per ottenere il massimo beneficio.


La dieta mediterranea è un complemento utile dell'esercizio. In sostanza, la dieta mediterranea è un modo di mangiare con un alto contenuto di frutta, verdura, legumi, cereali e pesce, ma un basso contenuto di carne e prodotti lattiero-caseari. Si potrebbe anche includere il vino, che contiene il composto anti-invecchiamento resveratrolo. Mangiare in questo modo, non solo favorisce la salute del cervello, ma è in grado di promuovere la salute del cuore, abbassare il colesterolo, respingere il diabete e ridurre il rischio di ictus. Quindi, anche se non si è preoccupati per l'Alzheimer, questa dieta è un modo ragionevole di mangiare.


Lo studio della Columbia ha calcolato quanto le persone hanno mantenuto la dieta mediterranea e assegnato un intervallo per i loro livelli di attività fisica. Tra coloro che hanno in seguito sviluppato l'Alzheimer, quelli che hanno ottenuto un punteggio alto sia nella categoria dieta mediterranea sia che avevano un alto grado di attività fisica, hanno sviluppato la condizione mediamente sette anni più tardi rispetto a quelli che non hanno mantenuto una dieta mediterranea o fatto frequentemente esercizio fisico.


Questo dato è importante perché significa che se una persona potrebbe sviluppare l'Alzheimer a una certa età (diciamo 85 anni) le modifiche dello stile di vita potrebbero spingere la malattia in avanti fino a sette anni (cioè a 92 anni). Ciò significa avere più anni con una buona qualità di vita.


Naturalmente, la dieta sana e l'esercizio fisico sono solo una parte del quadro della prevenzione dell'Alzheimer. Si sta ancora lavorando per capire esattamente cosa provoca l'Alzheimer, e anche una persona con una dieta sana e molto esercizio può sviluppare la malattia. Per questo, è importante ricordare che quelli con Alzheimer non hanno causato la loro condizione.


Tuttavia, fino a quando non saremo in grado di escogitare un metodo per prevenire questa malattia, non c'è nulla di male nell'accumulare probabilità a nostro favore con la dieta mediterranea e l'esercizio fisico.

 

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Scritto dal Dr. Greg Jicha, assistente professore di neurologia al College of Medicine dell'Università del Kentucky e al Sanders-Brown Center on Aging and Alzheimer's Disease Center del Regno Unito.

Pubblicato in Kentucky.com il 15 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.