Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trattamenti per l'Alzheimer

Al momento non abbiamo una cura per l'Alzheimer, ed è improbabile che ne avremo una nel futuro vicino.

Nonostante una notevole quantità di ricerche sul morbo, i potenziali nuovi trattamenti stanno lentamente venendo avanti. Noi continuiamo a fare affidamento su quei trattamenti che sono già stati approvati.


Quando si parla di curare la malattia, stiamo in realtà parlando di trattamento dei sintomi della malattia, come la perdita di memoria. In questo momento, sono stati approvati cinque farmaci per trattare i sintomi dell'Alzheimer di cui i primi quattro (Cognex, Exelon, Razadyne e Aricept) tentano di limitare la rottura del neurotrasmettitore acetilcolina.

  • Il Cognex è il primo dei farmaci sviluppato, ma oggi è raramente usato.
  • Exelon e Razadyne sono entrambi approvati per sintomi lievi.
  • L'Aricept è l'unico dei quattro farmaci che è stato approvato per un uso a tutti i livelli della malattia.
  • Il quinto farmaco, Namenda, funziona un po' diversamente dagli altri quattro. Per questo motivo, a volte è prescritto in combinazione con uno degli altri farmaci e la combinazione funziona meglio per alcuni pazienti.


Tuttavia, tutti i farmaci hanno effetti collaterali potenzialmente gravi e molte vittime di Alzheimer semplicemente non possono prenderli. Anche coloro che possono tollerare i farmaci potrebbero non averne nessun aiuto. Nel complesso, sembra che circa la metà dei pazienti traggano beneficio per un periodo da 6 a 12 mesi.


Alcuni prendono rimedi a base di erbe e integratori come trattamenti per la malattia. Tuttavia, la stragrande maggioranza dei professionisti non li raccomanda. Tra le altre cose, non sono stati testati in termini di sicurezza o efficacia. Lungi dall'essere un aiuto, in realtà possono causare danni.


Una zona in cui la ricerca scientifica è stata di aiuto immediato è nel campo della diagnosi. Ora siamo in grado di diagnosticare la malattia prima e in modo più accurato. Ciò solleva la questione del perché questo è utile dal momento che non si può fare davvero nulla per la progressione della malattia. Aiuta a causa della relazione tra la diagnosi precoce e la qualità della vita. Gli individui possono avere più tempo per fare cose importanti prima di essere debilitati dalla malattia. A volte i trattamenti farmacologici potrebbero essere più efficaci nelle fasi iniziali.


Un altro settore in cui la ricerca sta fornendo informazioni utili in questo momento è nella medicina preventiva. Che lo stile di vita sia in grado di evitare l'Alzheimer definitivamente, è discutibile, ma c'è una crescente evidenza che condurre uno stile di vita appropriato può ritardare l'insorgere della malattia. Affronteremo questi fattori tra due settimane.


L'Alzheimer continua ad essere una bomba a orologeria. Il fattore di rischio maggiore resta l'età. Più si invecchia, più è probabile sviluppare la malattia, e questo è particolarmente vero per le persone di età superiore agli 80 anni. Nei prossimi 30 anni avremo milioni e milioni di baby boomers che raggiungono questa età. La maggior parte delle persone vogliono invecchiare, ma vogliono invecchiare e sviluppare l'Alzheimer? Abbiamo bisogno di rafforzare tutti i settori della ricerca e mantenere questa malattia sotto controllo.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Hanns PieperScritto da Hanns Pieper, direttore del Gerontology Resource Center della University of Evansville

Pubblicato in Courier Press il 20 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.