Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alzheimer e Imaging Cerebrale: Parte I

La ricerca sull'imaging cerebrale nell'Alzheimer (AD) sta avanzando rapidamente.

Però a volte sono difficili da trovare delle recensioni ben scritte dei principali risultati delle ricerche attuali e delle prospettive future.

Una recente revisione pubblicata in Cold Spring Harbor Perspectives in Medicine colma questa lacuna con un sommario di questo argomento. Di seguito alcuni commenti e gli elementi chiave della loro revisione.

La ricerca di imaging relativa all'AD può essere suddivisa in quattro aree: risonanza magnetica strutturale (MRI), risonanza magnetica funzionale (fMRI), fluorodeossiglucosio (FDG), tomografia ad emissione di positroni (PET) e imaging di amiloide PET.


Voglio evidenziare alcune parti del manoscritto per ogni area. In questo articolo, mi occuperò di risonanza magnetica e nel prossimo mi occuperò di imaging PET.

MRI strutturale:

  • Uno strumento importante per valutare l'atrofia cerebrale progressiva vista in AD e altre patologie neurodegenerative.
  • La ricerca via MRI ha contribuito a definire i luoghi tipici e il sequenziamento dell'atrofia cerebrale nell'AD: lobo temporale mediale (corteccia entorinale), poi l'ippocampo, l'amigdala e il paraippocampo.
  • L'MRI è in grado di rilevare l'atrofia cerebrale di AD (temporale mediale) prima della comparsa dei sintomi clinici, consentendole di essere proposta come biomarcatore di pre-demenza.
  • Il grado di atrofia cerebrale si correla molto con la gravità dei sintomi di AD.
  • Il monitoraggio longitudinale dell'atrofia cerebrale mediante risonanza magnetica può essere un metodo per misurare la progressione dell'AD.
  • L'MRI è ampiamente disponibile nelle cliniche e le linee guida cliniche consigliano l'MRI come uno dei due esami di imaging strutturale per le persone con declino cognitivo (l'altra opzione è la tomografia computerizzata).
  • I limiti della MRI nell'AD comprendono le aspecificità poichè l'atrofia cerebrale può verificarsi in una varietà di disturbi e la risonanza magnetica non ha la capacità di misurare la funzione cerebrale o rilevare specifiche caratteristiche istopatologiche dell'AD.
  • L'MRI in genere richiede più tempo per essere completata rispetto a una più rapida scansione CT; per soggetti agitati non conformi la scansione può essere tecnicamente difficile da completare.

 

fMRI - Risonanza magnetica funzionale:

  • Permette di valutare la funzione del cervello su compiti specifici.
  • I primi studi di fMRI hanno documentato una ridotta attivazione del lobo temporale mediale durante compiti di memoria di codifica in AD.
  • Paradossalmente, i soggetti a rischio AD e quelli con lieve alterazione cognitiva hanno mostrato una maggiore attivazione del lobo temporale mediale, con compiti di memoria che suggeriscono una funzione di compensazione del cervello prima della significativa perdita di neuroni.
  • La fMRI offre la possibilità di studiare le reti del cervello, comprese le reti di riposo o predefinite; la ricerca ha documentato anomalie della rete predefinita con AD.
  • Studi di funzione della rete cerebrale in AD hanno dimostrato la compromissione della connettività tra l'ippocampo e la corteccia cingolata posteriore / precuneo.
  • Deficit di connettività in AD si sono correlati con aree note per essere influenzate dalle placche amiloidi in AD.
  • Una limitazione chiave per la fMRI è il requisito tecnico del movimento molto limitato della testa durante la scansione; questo può limitare il suo uso in pazienti di AD con compromissione cognitiva più grave.
  • La fMRI non è attualmente clinicamente indicata in AD, ulteriori ricerche saranno necessarie per stabilire l'utilità clinica di questa tecnica di imaging.


Gli autori notano che MRI e fMRI saranno importanti risorse nello sviluppo futuro per la valutazione dell'AD e, soprattutto, nel monitoraggio della progressione e la risposta potenziale a un nuovo trattamento in AD. Nel prossimo articolo, vorrei esaminare lo stato della ricerca in AD con il FDG, la PET e l'imaging PET del marcatore amiloide.

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Johnson KA, Fox NC, Sperling RA, & Klunk WE (2012). Brain imaging in Alzheimer disease. Cold Spring Harbor perspectives in medicine, 2 (4) PMID: 22474610

Pubblicato in Brain Posts il 24 Aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto di sette pellicani che volano al sorgere del sole a Juno Beach, in Florida, da file dell'autore.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.