Lo sapevi che all'invecchiamento è spesso associata una condizione di infiammazione persistente e di basso grado, chiamata anche 'inflammaging'? Negli ultimi anni questa condizione è stata associata all'aumento della fragilità e della morbilità che si osserva in molti anziani.
Livello di infiammazione in un cervello sano giovane (healthy young), uno sano anziano (healthy elderly) e uno con Alzheimer (Fonte: Pascoal Lab)
A causa del boom della popolazione anziana e dell'allungamento dell'aspettativa di vita a livello mondiale, è fondamentale comprendere in che modo l'invecchiamento contribuisce alla fragilità, e alla morbilità, nei pazienti anziani affetti da malattie croniche. Pertanto, una migliore comprensione delle ragioni per cui l'invecchiamento si traduce in una crescente suscettibilità a questi fenomeni è diventata una priorità urgente di salute pubblica a livello mondiale.
L'invecchiamento è un fattore di rischio per diverse patologie croniche vascolari e quelle neurodegenerative come la malattia di Alzheimer. L'invecchiamento provoca un rimodellamento cardiaco, con conseguente maggiore incidenza di malattie cardiovascolari. Inoltre, l'invecchiamento spesso coincide con un declino cognitivo e una maggiore incidenza della malattia di Alzheimer e altre forme di demenza. È interessante notare che la maggior parte di queste condizioni è associata a uno stato infiammatorio cronico, ritenuto importante per la loro patogenesi e progressione.
Cos'è l'infiammazione?
Da un punto di vista generale, l'infiammazione è una reazione a uno stimolo (o lesione) esterno o interno di varia natura, che viene percepito dall'organismo come potenzialmente dannoso. Di conseguenza, l'organismo mette in atto una risposta attraverso il sistema immunitario che dovrebbe proteggerci, che può durare ore o giorni, ma che alla fine si autoestingue. Tuttavia, in determinate circostanze, la reazione si protrae molto più a lungo, diventando cronica e spesso con effetti negativi sull'organismo coinvolto.
Studi recenti hanno evidenziato che durante l'invecchiamento si riscontra spesso uno stato infiammatorio persistente e di basso grado, anche in assenza di un vero e proprio insulto infiammatorio. In generale, gli organismi più anziani tendono a sviluppare uno stato pro-infiammatorio caratterizzato da elevati livelli circolanti di sostanze con potenti azioni pro-infiammatorie in vari tessuti e organi, una condizione chiamata inflammaging, termine coniato per la prima volta quasi 25 anni fa dal Professor Claudio Franceschi. Infatti, nella sua definizione e descrizione originale, il Prof. Franceschi si riferiva all'inflammaging come a "una condizione di infiammazione cronica specificatamente durante l'invecchiamento".
Qual è il legame tra l'inflammaging e malattie croniche?
Dopo 25 anni di ricerca, le cause dell'inflammaging sono ancora poco comprese, così come i meccanismi che collegano l'inflammaging alle malattie cardiovascolari, alla salute del cervello e la neurodegenerazione. Una domanda cruciale è se questo stato infiammatorio cronico causi direttamente la patologia associata o sia invece un effetto o un biomarcatore del tasso di invecchiamento biologico.
Moli studi hanno dimostrato che esistono potenziali meccanismi biologici collegati all'inflammaging, che tra gli altri comprende suscettibilità genetica, obesità, aumento della permeabilità intestinale, senescenza cellulare, stress ossidativo, disregolazione delle cellule immunitarie e infezioni croniche. L'infiammaging è tipicamente caratterizzata da livelli circolanti aumentati di varie sostanze, chiamate anche 'citochine' e/o 'chemochine', prodotte dalle nostre cellule immunitarie (linfociti, monociti, ecc.) che avviano e sostengono il processo infiammatorio, come il fattore di necrosi tumorale α (TNF-α), varie interleuchine (IL-1β, IL-6).
Attualmente, l'inflammaging è considerata in parte un fattore che contribuisce a diverse malattie legate all'invecchiamento. Finora, molti studi hanno tentato di esplorare l'infiammazione in vari organi (cuore, cervello) e la sua rilevanza patologica. Nonostante questi sforzi, il concetto di inflammaging rimane relativamente enigmatico da un punto di vista meccanicistico. Inoltre, il significato terapeutico dell'inflammaging e il suo potenziale per combattere patologie come la malattia di Alzheimer non sono stati ancora bene esplorati.
Possiamo curare l'inflammaging?
Sebbene non esista un trattamento farmacologico specifico per domare o combattere l'inflammaging, ci sono alcune misure che possono essere adottate per ridurne l'impatto negativo.
- Dieta. Adottare una dieta antinfiammatoria, come la dieta mediterranea, può aiutare a ridurre l'infiammazione.
- Esercizio fisico. L'attività fisica regolare può aiutare ad abbassare i livelli di infiammazione.
- Gestione dello stress. Tecniche come la meditazione e lo yoga possono aiutare a gestire lo stress, che contribuisce all'infiammazione.
- Anche uno stile di vita sano è importante per gestire l'infiammazione. Dare priorità al sonno, ridurre il consumo di alcol e smettere di fumare sono tutti accorgimenti che possono aiutare a ridurre l'infiammazione.
Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab
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