Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perché persone con demenza mai state volgari usano un linguaggio scurrile?

Cara Carol: mia madre ha sempre considerato sconvenienti le volgarità e un segno che le persone non riuscivano a trovare le parole giuste per esprimersi. Anche così, non rimproverava gli altri se non entravano in un territorio osceno. Ora, il mondo si è capovolto! È a metà stadio della demenza e sta uscendo con parole che non sapevamo nemmeno di aver sentito. Quale è la causa? Era una persona allegra, certamente non 'repressa' come suggeriscono alcune persone. Conosci una spiegazione migliore? - TL

 

Cara TL: Questo è così difficile perché sai che tua madre si sentirebbe umiliata se potesse capire questo cambiamento. Mi dispiace per entrambe. Per quanto riguarda il motivo per cui questo accade, sì, alcune persone lo attribuiscono ai sentimenti repressi che infine escono, ma non è necessariamente così.


In Why People Living with Dementia Use Forbidden Words and What You Can Do About It (Perché le persone con demenza usano le parole proibite e cosa puoi fare al riguardo), Teepa Snow lo spiega in questo modo:

“Il vocabolario, la produzione vocale e la comprensione del linguaggio sono in genere memorizzati nel nostro lobo temporale sinistro. Chiacchiere sociali, ritmo (musica, poesia, preghiera e conteggio) e parole proibite sono archiviate nel nostro lobo temporale destro".


Ciò significa che le parolacce e altre parole che tua madre avrebbe considerato inappropriate sono conservate in modo diverso rispetto alla lingua che comunemente usava per comunicare.


La Snow dice che con l'Alzheimer "perdiamo a sinistra e manteniamo a destra". Ciò significa che il lobo temporale sinistro di tua madre non le sta dando il linguaggio che vuole, quindi viene deviata verso ciò che è immagazzinato nel lobo temporale destro.


Il suo cervello sta quindi recuperando le uniche parole che riesce a trovare, che sono le parole che ha evitato consapevolmente di usare in passato. Questa è una spiegazione scarna, quindi per capirne di più, leggi l'articolo della Snow.


Potresti anche trovare utile il suo video How Dementia Affects Language Skills (Come la demenza influisce sulle abilità linguistiche) in cui spiega perché le persone con demenza possono reagire con rabbia ai nostri sforzi a, per esempio, togliere l'abbigliamento per fare la doccia, anche dopo aver spiegato gentilmente cosa stiamo per fare.


Tua madre ha bisogno di esprimersi, TL, e sta usando gli unici strumenti disponibili per lei. La parte triste non sono le parole - sono solo parole - ma che queste sono parole che ha scelto di non usare perché offendevano il suo senso di buon gusto. È difficile per noi vedere questo che accade.


Ricorda solo che tua madre è ancora tua madre e la sua dignità è nella sua personalità. È la società che toglie la dignità alle persone con demenza, non le persone che vivono con essa. So per esperienza che capire questo concetto non rimuove il nostro dolore, ma aiuta.


Non soffermare l'attenzione di tua madre sul suo linguaggio. La farà imbarazzare e non lo sta facendo apposta. Cerca di convalidare i suoi sentimenti riformulando ciò che sta dicendo in un modo accettabile per lei. Continua a mostrarle amore e compassione mentre fai del tuo meglio per scoprire cosa c'è dietro le sue parole. Una volta che hai capito cosa la infastidisce, puoi aiutare ad abbassare il suo livello di frustrazione.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in Inforum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)