Un'altra stagione influenzale è all'inizio, e il Centro USA per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) inviterà vivamente gli americani a sottoporsi a un vaccino antinfluenzale.
Infatti, il CDC ogni stagione organizza una campagna ben orchestrata per generare interesse e la domanda di vaccini anti-influenzali.
Ma un recente studio pubblicato nel numero di ottobre di Archives of Pediatric & Adolescent Medicine ha scoperto che vaccinare i bambini contro l'influenza sembra non avere alcun impatto sui ricoveri legati all'influenza o sulle visite mediche durante due recenti stagioni influenzali.
A prima vista, i dati di fatto suggeriscono che i bambini di età compresa tra 6 mesi e 5 anni acquisiscono una certa protezione dalle vaccinazioni in questi anni. Ma, dopo aver aggiustato con variabili potenzialmente rilevanti, i ricercatori hanno concluso che "non poteva essere dimostrata una efficacia significativa del vaccino influenzale per ogni stagione, età o ambiente" esaminato.
Inoltre, uno studio di Group Health ha constatato che il vaccino antinfluenzale non protegge gli anziani contro la polmonite in sviluppo - la prima causa di morte che risulta da una complicazione dell'influenza. Altri hanno messo in dubbio che ci sia alcun beneficio sulla mortalità con la vaccinazione antinfluenzale. La copertura della vaccinazione tra gli anziani è aumentata dal 15 per cento del 1980 al 65 per cento di adesso, ma non c'è stata alcuna diminuzione dei decessi per influenza o polmonite.
Ci sono alcune prove che i vaccinazioni anti influenza causano l'Alzheimer, molto probabilmente come risultato della combinazione mercurio - alluminio - formaldeide. Il mercurio nei vaccini è stato implicato tra le cause dell'autismo. Altre tre gravi reazioni avverse al vaccino antinfluenzale sono le infiammazioni articolari e l'artrite, lo shock anafilattico (e altre reazioni allergiche pericolose per la vita), e la sindrome di Guillain-Barré, una malattia autoimmune paralitica.
Hugh Fudenberg, MD, immunogeneticista e biologo con circa 850 lavori pubblicati su riviste a controllo dei pari, ha riferito che se un individuo ha avuto cinque vaccinazioni anti-influenza consecutive tra il 1970 e 1980 (gli anni che ha studiato), la sua probabilità di contrarre l'Alzheimer è dieci volte maggiore che se le vaccinazioni fossero zero, una o due.
Il dottor Boyd Haley, Professore e Presidente del Dipartimento di Chimica dell'University of Kentucky di Lexington, ha effettuato ricerche approfondite nel campo della tossicità del mercurio per il cervello. La sua ricerca ha stabilito una connessione probabile tra la tossicità del mercurio e l'Alzheimer. In un articolo pubblicato in collaborazione con ricercatori dell'Università di Calgary, Haley ha dichiarato che "sette dei marcatori caratteristici che cerchiamo per individuare l'Alzheimer, possono essere prodotti nei normali tessuti cerebrali, o in culture di neuroni, con l'aggiunta di livelli estremamente bassi di mercurio".
Questo prova che il mercurio contenuto nelle vaccinazioni influenzali può essere direttamente collegato all'Alzheimer? No, assolutamente no. Ma sono estremamente necessarie ulteriori ricerche in questo settore perché l'assenza della prova non è la "prova dell'assenza".
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Scritto dal Dr. Joseph Mercola su The Canadian il 9 ottobre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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