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L'impatto crescente della demenza sulla società: siamo pronti?

L'impatto crescente della demenza: siamo pronti?Consuelo Klingenber Perez, di 79 anni, risponde alle domande della Dott.ssa Mariella Guerra, psichiatra e ricercatrice del '10/66 Dementia Research Group'.La marea della demenza sta montando e nessun paese sarà risparmiato.


Non ci sono farmaci efficaci, nessuna cura e, in Canada [e in Italia?], nessuna strategia nazionale per un grave problema di salute pubblica che non potrà che continuare a peggiorare.


Questo non è solo un problema per le persone anziane. E' un problema per tutti.


Non c'è dubbio: se la demenza non influisce già su di te, un giorno lo farà. Potresti diventare un paziente, un caregiver o un contribuente sempre più gravato della spirale dei costi della demenza. Si tratta di una crisi crescente di salute pubblica che riuscirà a sopraffare i paesi come il Canada [e l'Italia], se non si preparano.


Ma c'è ancora tempo. La demenza sta finalmente diventando una priorità di salute globale, e il primo vertice mondiale del G8 sulla demenza si è tenuto nel 2013. Il Canada non ha una strategia nazionale per la demenza. Ma è impegnato a svilupparlo e sta investendo milioni in una grande rete di ricerca dedicata alle malattie neurodegenerative, compresa la demenza.


"Non riesco a pensare a nessun'altra malattia con un effetto profondo sulla perdita di funzioni, sulla perdita di indipendenza, e sul bisogno di assistenza", ha detto il Dr. Margaret Chan, direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in marzo 2015. "Non riesco a pensare a nessun'altra malattia temuta così profondamente da chi vuole invecchiare con grazia e con dignità. Non riesco a pensare a nessun'altra malattia con un fardello così pesante sulle famiglie, sulla comunità e sulla società. Non riesco a pensare a nessun'altra malattia in cui l'innovazione, comprese le scoperte innovative per sviluppare una cura, sia così necessaria".


Nei prossimi giorni, il Toronto Star introdurrà le persone di tutto il mondo che stanno lavorando verso soluzioni, in termini di farmaci efficaci, paesi da rimodellare per gestire meglio la malattia, o capire cosa si può fare ora per ridurre il proprio rischio.


La demenza è qui e il problema sta crescendo. Siamo pronti?

 

 

 


Fonte: Jennifer Yang, Kate Allen e Amy Dempsey in Toronto Star (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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