Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dobbiamo far morire di fame i pazienti di Alzheimer?

L'idea di affamare un anziano impotente fino alla morte è sempre stato considerato un crimine grave. Ripugnante. Ora, per alcuni, è solo un'altra forma di "morte dignitosa".


L'organizzazione che propugna il suicidio assistito Compassion and Choices - in precedenza chiamata più sinceramente Hemlock Society - insegna alle persone (con particolare attenzione agli anziani) come morire di fame, una forma di suicidio che chiamano "stop volontario a mangiare e bere" (VSED-voluntary stop eating and drinking).


Ma molti in bioetica desiderano portare oltre quella via per morire, chiedendo alle case di cura di far morire di fame i pazienti di demenza, se così è dichiarato da una loro direttiva anticipata (o testamento biologico, dichiarazione anticipata di trattamento, testamento di vita, volontà previe di trattamento).


Ora, poiché queste cose siamo abituati a farle, l'idea è passata dalla letteratura professionale ai media popolari. USA Today riferisce la storia di un uomo che ha cercato di costringere la moglie a lasciarsi morire di fame perché ha l'Alzheimer, anche se lei mangia volentieri spuntini e pasti. Cito dall'articolo:

"In tutti gli Stati Uniti, i 5 milioni di persone che vivono con la demenza sono di solito incoraggiati a mettere per iscritto i loro voleri sul fine vita e a scegliere una persona affidabile per eseguirli, ha detto Beth Kallmyer, vicepresidente dei servizi costituenti dell'Alzheimer's Association.

"Non c'è però alcuna garanzia che queste richieste possano essere onorate, o che si voglia farlo. Nel caso giudiziario di Nora Harris, la sua direttiva anticipata e la testimonianza di suo marito, sua figlia e due amici vicini hanno indicato che lei non voleva che la sua vita fosse prolungata.

"«Questa decisione della corte, in effetti ha condannato Nora a vivere tutta la sua malattia di Alzheimer», ha dichiarato Bill Harris. «Non le hanno dato alcuna via d'uscita da questa situazione»".


La «via d'uscita» è quella di rifiutare il trattamento medico, come ad esempio gli antibiotici o una sonda gastrica quando si rende necessario, che, secondo la legge, è considerato trattamento medico. Ma imboccare e porgere spuntini, mangiati volentieri, non è un trattamento medico. È cura umana, il genere di carità dovuto a ogni essere umano.


Le direttive avanzate disciplinano i trattamenti medici desiderati, o da rifiutare, quando il firmatario diventa incapace di prendere le proprie decisioni. Non richiedono al caregiver di violare le regole fondamentali di umanità.


Pensa a ciò in questo modo: se un paziente di demenza avesse chiesto di essere lasciato a letto davanti a una finestra aperta, senza coperte, in una notte d'inverno, per morire di ipotermia, la struttura di assistenza infermieristica sarebbe costretta a farlo? Ovviamente no! Verso il paziente ha il dovere di  tenerlo al caldo.


Così se un paziente ha chiesto di non essere girato per evitare le piaghe da decubito. O ha prescritto che le sue lenzuola non siano mai cambiate. Lo stesso deve valere per imboccarlo e farlo bere, o non siamo più un paese morale. Questo non vuol dire nutrimento forzato, ma se un paziente si nutre, deve essere governato.


L'articolo continua descrivendo il VSED e dice che può essere una morte pacifica senza sofferenza. No, a meno che un medico non partecipi al suicidio con pesanti interventi palliativi. Ma anche allora chi commette VSED può sempre cambiare idea. Questo non sarebbe vero per un paziente in una casa di cura che gli ha tolto cibo e acqua.


Naturalmente capisco che nessuno vuole passare attraverso l'Alzheimer. Naturalmente capisco le sofferenze delle famiglie e le tante notti insonni causate da un amato colpito da questa afflizione terribile. Ma la vita è ciò che è. Dobbiamo mitigare le sofferenze per quanto possiamo, ma ci sono delle linee che non devono essere superate, sia perché altri potrebbero essere vittime (mai sentito parlare di abuso sugli anziani?) sia perché alcuni atti e omissioni sono in sé sbagliati.


A un livello più pratico: Quante case di cura chiuderebbero le porte se gli operatori, molti dei quali con forti credenze religiose, sapessero di essere costretti a far morire di fame alcuni dei loro pazienti? Quante persone affettuose e caritatevoli sceglierebbero di dedicare la propria vita alle persone che vivono e sono assistite in tali strutture, piuttosto che rischiare di uccidere i loro pazienti con un mezzo che, nel migliore dei casi, sarebbe considerato come negligenza criminale?


E che nessuno mi dica che non so cosa significa avere persone che amo sofferenti. Mia madre è morta di Alzheimer in casa mia l'anno scorso. Mio zio è morto per la stessa malattia alcuni anni fa. Credetemi, so cos'è l'Alzheimer, da vicino e di persona!

 

 

 


Fonte: Wesley J. Smith in Nationalreview.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)