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Premio 2021 per ricerca di Alzheimer assegnato anche a Giulio Taglialatela
Giulio Taglialatela PhDIl Journal of Alzheimer’s Disease (JAD) è lieto di annunciare che i destinatari congiunti dell'Alzheimer Award 2021 sono Giulio Taglialatela PhD, professore e vice presidente per la ricerca, e Balaji Krishnan PhD, assistente professore, entrambi del Dipartimento di Neurologia e del Mitchell Center for Neurodegenerative Diseases della University of Texas Medical Branch (UTMB).
La ricerca vincente del 2021 (che chiunque può leggere, scaricare e condividere liberamente) è: A. Singh, D. Allen, A. Fracassi, B. Tumurbaatar, C. Natarajan, P. Scaduto, R. Woltjer, R. Kayed, A. Limon, B. Krishnan e G. Taglialatela ( 2020). Functional Integrity of Synapses in the Central Nervous System of Cognitively Intact Individuals with High Alzheimer's Disease Neuropathology Is Associated with Absence of Synaptic Tau Oligomers (L'integrità funzionale delle sinapsi nel sistema nervoso centrale di individui cognitivamente intatti con alta neuropatologia di Alzheimer è associata all'assenza di oligomeri di tau sinaptica). J Alzheimer Dis, 8 Dec 2020, DOI.
Ogni anno, i membri della redazione allargata di JAD selezionano lo studio pubblicato nel corso dell'anno precedente che ha avuto l'impatto più significativo sulla ricerca del morbo di Alzheimer (MA). I vincitori ricevono l'Alzheimer Medal, una medaglia di bronzo con l'effige di Alois Alzheimer, e un premio in denaro di $ 7.500 (sponsorizzato quest'anno da Alzheimer Germ Quest).
Lo studio premiato esplora il motivo per cui alcuni individui rimangono cognitivamente intatti nonostante i cambiamenti nel cervello associati di norma al MA completamente sintomatico. Lo studio suggerisce che c'è un modo intrinseco con cui il cervello umano resiste (o ritarda significativamente) gli eventi che portano al deterioramento cognitivo nel MA.
“Comprendere i meccanismi cellulari coinvolti rivelerebbe un obiettivo molto efficace per sviluppare un concetto terapeutico di MA che mira a indurre la resistenza cognitiva nei pazienti colpiti", spiega il dott. Taglialatela. “Tale terapia dovrebbe essere efficace negli esseri umani, come dimostrato dall'esistenza di questi individui resilienti”.
Il puntamento e la distruzione delle sinapsi da parte di piccoli aggregati oligomerici di proteine amiloide-beta e tau è ampiamente riconosciuto come un evento centrale che sottende il declino cognitivo e la manifestazione clinica del MA. Questo lavoro dimostra che, contrariamente ai pazienti di MA completamente dementi, le sinapsi di individui 'non completamenti dementi con neuropatologia AD' (NDAN, non-demented individuals with AD neuropathology) sono prive di oligomeri tau tossici, come determinato mediante istologia a immunofluorescenza e studi Western Blot su sinaptosomi isolati da campioni di cervello congelato.
In particolare, usando approcci unici di potenziamento a lungo termine di singolo sinaptosoma assistito da fluorescenza (FASS-LTP) su sinaptosomi, e microtrapianto delle membrane sinaptiche umane in Xenopus oociti, abbinati alla registrazione di elettrofisiologia, questo lavoro fornisce una visione rara nelle funzionalità sinaptiche umane come determinato nei campioni autoptici di cervello congelato.
I risultati mostrano che l'assenza di oligomeri tau è associata con integrità del FASS-LTP e pure con la conservazione del rapporto corrente kainite/acido gamma-amminobutirrico (GABA) nelle sinapsi di individui NDAN rispetto ai pazienti MA dementi.
“Nel complesso, la nostra ricerca mostra, in cervelli umani reali, la relazione causale tra la presenza sinaptica di oligomeri tau e la rottura della funzione sinaptica, illustrando come l'assenza di entrambi gli eventi sottolinea il mantenimento dell'integrità cognitiva di fronte a un'abbondante neuropatologia di MA, fornendo così ulteriore supporto alla credibilità degli oligomeri tau, e del loro puntamento delle sinapsi, come un obiettivo terapeutico efficace nel MA“, aggiunge il dottor Krishnan.
Profilo dei vincitori
Giulio Taglialatela PhD, ha ottenuto il dottorato all'Università di Roma La Sapienza in Italia, seguito dalla formazione post-dottorato dal 1988 al 1990 al Medical Branch dell'Università del Texas (UTMB) di Galveston in Texas, nel Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare. È rientrato all'UTMB nel 1993 come assistente professore di ricerca e ha scalato le posizioni fino alla nomina nel 2011 a professore di ruolo nel Dipartimento di Neuroscienze e Biologia Cellulare.
Nel 2014, il dott. Taglialatela è diventato vice presidente per la ricerca del Dipartimento di Neurologia, direttore del Mitchell Center for Neurodegenerative Diseases all'UTMB, ed è stato nominato Lawrence J. Del Papa Distinguished Chair in ricerca sulle malattie neurodegenerative.
Mantenendo un laboratorio di ricerca continuamente finanziato dai NIH nel corso degli ultimi 25 anni, il dott. Taglialatela ha pubblicato oltre 100 studi peer-reviewed (=a revisione dei pari) ed è stato relatore su invito presso istituzioni nazionali e internazionali e a incontri scientifici. Ha fatto parte di diversi comitati nazionali e internazionali per l'assegnazione di premi ed è stato membro nominato permanente e presidente della sezione di studio su neuroscienza clinica e neurodegenerazione ai National Institutes of Health.
Negli ultimi dieci anni, il principale interesse di ricerca del dott. Taglialatela è stato determinare la base molecolare della resilienza cognitiva e del cervello a fronte della patologia del MA, ed esplorare gli approcci per indurre tale resistenza in chiunque è colpito dalla malattia, come concetto terapeutico.
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Fonte: IOS Press (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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