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Mer, 8 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
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Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
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[CA Pedemontano] «Ti SOStengo. Un salvagente legale in un mare di dubbi»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
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Uno stile di vita sano può essere una delle chiavi per evitare la demenza più tardi nella vita. Questo risultato sorprendente dei ricercatori del Rigshospitalet, del Herlev-Gentofte Hospital e dell'Università di Copenhagen, dice che si può tagliare quasi della metà il rischio di demenza legata all'età se si seguono i consigli per uno stile di vita sano, che previene le malattie cardiovascolari.


Oggi, non ci sono farmaci che possono curare o ridurre il rischio di demenza. Secondo uno dei ricercatori dello studio, la prof.ssa e direttrice medica Ruth Frikke-Schmidt dell'Università di Copenaghen e del Rigshospitalet, è quindi cruciale intensificare gli sforzi di prevenzione in generale, ma soprattutto nelle fasce di popolazione in cui la prevenzione mirata mostra il massimo beneficio: coloro che sono più vulnerabili a sviluppare la demenza.


Ruth Frikke-Schmidt dice:

"Abbiamo mappato una combinazione di fattori - età, sesso, diabete, fumo, pressione sanguigna, istruzione, attività fisica, e variazione generale nei geni - che, se combinati, possono individuare i gruppi che sono più vulnerabili a sviluppare la demenza, in confronto alla popolazione generale.

"I risultati della nostra ricerca mostrano che uno stile sano di vita cardiovascolare taglia il rischio di demenza quasi della metà, anche nelle fasce della popolazione che vedono il maggior contributo dai geni. Questi risultati possono costituire la base per una prevenzione futura più mirata e quindi fornire il massimo effetto possibile all'individuo".


Il nuovo studio è stato pubblicato sulla rivista cardiovascolare European Heart Journal e presentato al Congresso Internazionale della Società Europea di Aterosclerosi.

 

Puntare la prevenzione

Secondo Ruth Frikke-Schmidt, studi clinici controllati hanno dimostrato che la memoria può essere mantenuta o migliorata attraverso la combinazione tra un programma di prevenzione intensiva e l'allenamento fisico e cerebrale supervisionato più volte alla settimana, nonché le indicazioni dietetiche e il controllo dei fattori di rischio cardiovascolare:

"Dal punto di vista economico, non è realistico attuare tale programma di prevenzione globale per tutti i cittadini, e quindi i nostri nuovi risultati sono importanti per adattare il programma alle parti della popolazione a cui può dare il massimo effetto possibile".


Circa 50 milioni di persone sono colpite dalla demenza in tutto il mondo, e nella sola Danimarca, circa 90.000 persone vivono con la malattia. La crescente incidenza globale di demenza e di malattie cardiovascolari implica che la prevenzione è importante, sia mirata che generale, e Ruth Frikke-Schmidt vede un grande potenziale nel pensare in termini di prevenzione congiunta per i due gruppi di malattie:

"Se saremo in grado di implementare questo [concetto], sia politicamente che all'interno del nostro sistema sanitario, ora abbiamo l'opportunità unica di aggiungere alla vecchiaia anni senza malattie e garantire una migliore qualità di vita agli anziani e alle loro famiglie".

 

Più di 60.000 campioni di sangue analizzati

I ricercatori hanno analizzato i dati dei questionari e del sangue di 62.000 persone dai sondaggi Herlev-Østerbro e Østerbro. I risultati della ricerca hanno mostrato che la combinazione tra assenza di diabete, non fumo e una istruzione più lunga di otto anni, taglia il rischio di demenza legata all'età quasi della metà, anche nelle fasce della popolazione che hanno il maggior contributo dai geni. Anche l'aumento dell'attività fisica e una pressione sanguigna normale erano di beneficio.

 

 

 


Fonte: University of Copenhagen (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ida Juul Rasmussen; Katrine Laura Rasmussen; Børge Nordestgaard; Anne Tybjærg-Hansen; Ruth Frikke-Schmidt. Impact of cardiovascular risk factors and genetics on 10-year absolute risk of dementia: risk charts for targeted prevention. European Heart Journal, 6 Oct 2020, DOI

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