Un nuovo studio ha trovato che i sopravvissuti a un attacco di cuore hanno un rischio più alto di sviluppare demenza.

Dei ricercatori danesi hanno studiato 314.911 pazienti con infarto miocardico e li hanno confrontati con 1.573.193 controlli che non avevano avuto un infarto.

Hanno escluso chiunque fosse già stato diagnosticato con demenza o altri disturbi della memoria.

Lo studio, apparso su Circulation, ha corretto i dati per considerare altri problemi come insufficienza cardiaca, malattia polmonare, trauma cranico, malattie renali e molte altre variabili.

Durante 35 anni di follow-up, ci sono stati 3.615 casi di Alzheimer, 2.034 casi di demenza vascolare e 5.627 casi di altre forme di demenza tra i pazienti con infarto.

Non c'era alcuna associazione dell'infarto con l'Alzheimer. Ma l'attacco cardiaco ha aumentato del 35% il rischio di demenza vascolare, il tipo causato da un flusso alterato di sangue al cervello.

Ci sono diverse possibili ragioni per il collegamento, tra cui le cause sottostanti simili della demenza e dell'infarto (ipertensione, ictus e intervento chirurgico di bypass delle arterie coronarie).

I ricercatori non avevano i dati sul fumo e riconoscono che potrebbero esserci altre variabili che non erano in grado di spiegare.

"La demenza [al momento] non può essere curata", ha detto il primo autore Dr. Jens Sundboll, docente di cardiologia all'Università di Aarhus in Danimarca. "Qual è la soluzione? Prevenzione. E per la prevenzione dobbiamo identificare i fattori di rischio. Qui ne abbiamo identificato uno importante".