Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dan Gibbs: Il mio bar preferito e il libro 'A Tatto on my brain'

DanGibbs screenshot film while at SterlingFotogramma dal film-documentario 'A Tattoo on my brain' di Dan Gibbs 

Le persone che non hanno ancora letto il mio libro, A tatto on my brain: A Neurologist’s Personal Battle against Alzheimer’s Disease (un tatuaggio sul mio cervello: la battaglia personale di un neurologo contro l'Alzheimer), a volte mi chiedono il significato del titolo. Nel 2016 mi sono offerto volontario per uno studio randomizzato e in doppio cieco sull'anticorpo monoclonale anti-amiloide aducanumab.


Durante lo studio randomizzato di 18 mesi, non ho avuto effetti collaterali e non ci sono stati cambiamenti cognitivi davvero significativi. Sospettavo di essere nel gruppo placebo e in effetti questo è stato confermato al completamento dello studio. Dopo aver completato la prova randomizzata di 18 mesi, a tutti i partecipanti è stata data la possibilità di iscriversi all'esperimento di estensione (supplementare) in cui tutti hanno ricevuto infusioni mensili intravena di aducanumab attivo, no placebo.


Ho ricevuto la prima infusione mensile a settembre 2017. Non ho avuto effetti collaterali significativi dopo le prime due infusioni, ma dopo la terza ho iniziato ad avere mal di testa, lievi, ma non andavano via. Non mi sono preoccupato perché pensavo che fossero solo le mie emicranie che andavano un po' fuori controllo. Non ho nemmeno considerato che potessero essere correlati all'aducanumab.


Quindi, dopo la quarta infusione a dicembre, ho iniziato a perdere in modo intermittente la capacità di leggere. Poi una sera pochi giorni prima di Natale, ho iniziato a sentire quello che sarebbe diventato il peggior mal di testa della mia vita, a partire dalla parte posteriore della testa e poi davanti. Sono anche diventato sempre più confuso. Ho controllato la pressione sanguigna pensando che avrei potuto avere un ictus, ed era alta in modo allarmante, anche su misurazioni multiple.


Lois (mia moglie) mi ha portato in un ospedale locale dove sono stato ricoverato nella ICU (intensive care unit, terapia intensiva) con una diagnosi provvisoria di ictus. Una risonanza magnetica la mattina dopo ha rivelato che non era un ictus. Era una complicazione delle infusioni di aducanumab chiamata ARIA (amyloid-related imaging abnormalities, anomalie di scansione correlate all'amiloide). Sono possibili in due forme: gonfiore del cervello (ARIA-E) e microemorragie (ARIA-H).


Avevo entrambi i tipi di ARIA in tutto il cervello. Le microemorragie si possono vedere su scansioni MRI specializzate che le fanno apparire come piccoli punti neri. Il gonfiore nel cervello (ARIA-E) si è risolto lentamente su diversi mesi, ma nelle mie microemorragie persisteva l'emosiderina, pigmento contenente ferro: il tatuaggio sul mio cervello.


Quindi cosa c'entra il mio bar preferito con il tatuaggio sul mio cervello? Vado ogni mattina allo Sterling Coffee da prima della pandemia per un cappuccino mattutino per me e Lois. Non c'è stato quasi nessun ricambio di personale in tutto questo tempo. Tutti conoscono il mio nome e cosa ordino. Sinceramente è il negozio più felice che abbia mai patrocinato. E sì, quasi tutti i baristi hanno tatuaggi. Anch'io ho un tatuaggio, un tatuaggio sul cervello. So che è lì, un segno della mia battaglia con l'Alzheimer.


Come ho scritto nel libro, “Un tatuaggio è sempre stato un simbolo, un'affermazione spudorata di identità o scopo, un segno di appartenenza a qualcuno o qualcosa o a qualche luogo. Anche il mio lo è, un simbolo di resistenza al silenzio che ha spento la conversazione sull'Alzheimer tra pazienti e dottori, familiari, e nella società. Il promemoria per manifestare attenzione per aiutare a rompere lo stigma e incoraggiare le discussioni importanti necessarie per migliorare l'assistenza a coloro che hanno la malattia e per far avanzare la ricerca di una cura".

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)