Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Minaccia dormiente: proteine anomale scatenano la tossicità latente nelle neurodegenerazioni

Dendrites

Sebbene le malattie neurodegenerative stiano diventando sempre più comuni nelle società in invecchiamento di oggi, è tuttora sconosciuto il modo esatto con cui delle proteine ​​anomale accumulate diventano tossiche per i neuroni.


Con uno studio condotto di recente al Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology, in Corea del Sud, degli scienziati hanno scoperto un nuovo meccanismo d'azione con il quale queste proteine ​​anomale sbloccano realmente la tossicità, di norma latente, delle proteine ​​native. Le loro scoperte costituiscono un percorso completamente nuovo verso lo sviluppo di terapie efficaci.


Grazie alla medicina moderna, gli umani tendono a vivere molto più a lungo di un tempo. Sfortunatamente, questo apre anche una finestra più ampia per lo sviluppo di malattie croniche a insorgenza tardiva, come le malattie neurodegenerative. Nonostante la considerevole ricerca dedicata allo sviluppo di una cura per queste malattie, non ci sono trattamenti efficaci.


La maggior parte di queste malattie neurologiche ha una cosa in comune: un accumulo di proteine ​​anomale intorno ai neuroni. I ricercatori concordano sul fatto che queste proteine ​​prodotte impropriamente diventano progressivamente più tossiche interagendo con quelle ​​sane e interrompendone le funzioni. Questa immagine, tuttavia, potrebbe essere incompleta.


Nello studio recente pubblicato nel Journal of Cell Biology, i ricercatori del DGIST, hanno scoperto il meccanismo d'azione con cui le proteine ​​anomale scatenano in effetti la tossicità intrinseca, ma normalmente latente, di una proteina naturale nei neuroni, causando difetti nei dendriti (parti ramificate di un neurone che si connettono al neurone successivo).


Pertanto, i loro risultati forniscono una certa chiarezza su ciò che accade effettivamente nei neuroni malati. Sebbene i ricercatori si siano focalizzati sulla malattia di Machado-Joseph (MJD), le implicazioni dei loro risultati sono rilevanti anche per altre malattie.


Innanzitutto, hanno selezionato i dati esistenti per trovare geni candidati che sono espressi in modo anomalo nei pazienti di MJD e nei topi modello. Quindi, in base ai risultati e usando moscerini della frutta con MJD come modelli animali, hanno identificato un fattore di trascrizione problematico: una proteina che controlla e regola la trascrizione dal DNA di altre proteine, chiamata NF-κB.


Sebbene questo fattore di trascrizione sia essenziale per il corretto funzionamento e lo sviluppo dei dendriti, i ricercatori hanno scoperto che qualcosa va storto con esso quando le proteine M​JD anomale erano nei paraggi.


Attraverso più esperimenti successivi, hanno chiarito una lunga catena di interazioni inibitorie/attivanti tra le proteine ​​native che, ad un certo punto, si scontrano con le proteine ​​anomale accumulate e ricadono in una 'deregolazione' della NF-κB. A sua volta, questa regolazione impropria sblocca la tossicità latente della NF-κB.


Il professor Sung Bae Lee, che ha guidato lo studio, osserva: "I nostri risultati aprono una nuova strada verso la ricerca di cure per le malattie neurodegenerative, con farmaci inibitori che puntano i fattori tossici latenti regolati impropriamente". Tali nuovi potenziali trattamenti puntano direttamente le prime fasi del danno dei neuroni, impedendo direttamente l'inizio dei disturbi neurologici.


Questo studio accende un faro di speranza per molti paesi che stanno lottando per affrontare i problemi di una società in invecchiamento. "La Corea diventerà una società super-invecchiata nel prossimo futuro e sta diventando una questione sociale urgente fissare un sistema sociale appropriato per prendersi cura e trattare le persone con malattie neurodegenerative", commenta il prof. Lee.


Questo potrebbe essere il primo passo in una strada completamente nuova per trattare queste malattie croniche legate all'età.

 

 

 


Fonte: Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Myeong Hoon Han, Min Jee Kwon, Byung Su Ko, Do Young Hyeon, Davin Lee, Hyung-Jun Kim, Daehee Hwang, Sung Bae Lee. NF-κB disinhibition contributes to dendrite defects in fly models of neurodegenerative diseases. J Cell Biol, 22 Oct 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.