Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Carenza di vitamina B1 è cruciale per la demenza legata all'alcol

Una conseguenza comune del consumo cronicamente elevato di alcol è un declino della funzione cognitiva, che può anche progredire verso la demenza conclamata. Tuttavia, non abbiamo ancora capito pienamente come l'alcol danneggia il cervello.


Un gruppo di ricerca guidato da Stephan Listabarth della MedUni Vienna, ha sviluppato un'ipotesi per cui i depositi di ferro nel cervello, derivanti dalla carenza indotta da alcol di vitamina B1, possono essere considerati fattori chiave del declino cognitivo. Il lavoro è stato ora pubblicato su Alzheimer's and Dementia.


In Austria, circa il 5% della popolazione è alcol-dipendente dall'età di 15 anni in poi. Ciò significa che circa 365.000 persone sono colpite dalle conseguenze pericolose per la salute associate al consumo elevato di alcol. Una di queste conseguenze è un declino della funzione cognitiva, in particolare della memoria e dell'astrazione. Questo viene poi indicato come 'demenza legata all'alcol'. Tuttavia, non abbiamo ancora capito il meccanismo patogenetico esatto, vale a dire il modo in cui l'alcol danneggia il cervello.


I ricercatori Stephan Listabarth, Daniel König, Benjamin Vyssoki e Simon Hametner della MedUni Vienna, hanno ora avanzato un'ipotesi plausibile per spiegare il danno cerebrale indotto dall'alcol: il deterioramento cognitivo è causato da depositi di ferro nel cervello, ma la somministrazione di vitamina B1 potrebbe proteggere il cervello da questi depositi.


Sappiamo da varie malattie neurodegenerative che i depositi di ferro nel cervello sono responsabili dei danni al tessuto nervoso. Questi depositi si possono rilevare anche in regioni specifiche del cervello (come i gangli basali) nelle persone che bevono molto alcol.


L'ipotesi avanzata dagli autori dello studio ora offre anche una spiegazione del perché i depositi di ferro sono così diffusi in questo gruppo di pazienti: l'elevato consumo di alcol alza i livelli di ferro nel sangue e anche la carenza di vitamina B1 (tiamina), che, tra le altre cose, è importante per mantenere la barriera emato-encefalica. Se queste due situazioni coincidono, si deposita più ferro all'interno del cervello, portando in definitiva al danno ossidativo del tessuto.


La descrizione del nuovo ruolo della vitamina B1 in questo processo potrebbe rappresentare un enorme passo in avanti nella comprensione dello sviluppo dei danni neurologici connessi all'alcol e, in particolare, potrebbe offrire un nuovo punto di attacco per approcci preventivi e terapeutici. Sarebbe allora concepibile eseguire in futuro una continua sostituzione della vitamina B1, come misura preventiva.


I ricercatori ritengono che sarebbe anche utile valutare l'uso di farmaci per ridurre i livelli di ferro (per esempio i chelanti), come già fatto in altre malattie neurodegenerative. Gli autori del lavoro attuale hanno già iniziato a pianificare uno studio clinico prospettico per convalidare il rapporto di cui sopra tra dipendenza da alcool, carenza di vitamina B1 e depositi cerebrali di ferro e per fornire una base per ulteriori ricerche nel campo della demenza da alcol nel futuro.

 

 

 


Fonte: Medical University of Vienna (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Stephan Listabarth, Daniel König, Benjamin Vyssoki, Simon Hametner. Does thiamine protect the brain from iron overload and alcohol‐related dementia? Alzheimer's & Dementia, 18 Aug 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.