Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificati neuroni che coordinano le reti funzionali nel cervello

3D reconstruction of synapsesRicostruzione in 3D delle sinapsi.

Ogni evento mentale o atto motorio volontario è il risultato dell'attività simultanea di grandi gruppi di neuroni in diverse aree del cervello distanti tra loro. Come riescono questi gruppi di cellule nervose a coordinare istantaneamente e in modo selettivo la loro attività elettrica?


Le scoperte di ricercatori che lavorano con l'European Human Brain Project all'Universidad Autónoma de Madrid (UAM) e all'Universidad Politécnica de Madrid, insieme ai collaboratori del Jülich Research Center in Germania, hanno ora fatto ulteriore luce sulla base cellulare di questo processo.


Il gruppo ha mostrato che singoli neuroni, attraverso connessioni assonali estremamente lunghe e ramificate in diverse aree del cervello, possono essere "coordinatori" selettivi e flessibili che combinano l'attività di diversi gruppi neuronali in ogni momento, proprio come un direttore d'orchestra. I risultati, che sono stati ottenuti sui topi, sono stati pubblicati questa settimana sul Journal of Neuroscience.


Ogni neurone nel cervello ha un'estensione lunga e ramificata chiamata assone, attraverso il quale invia i segnali elettrici a migliaia di altri neuroni. Anche se possono essere centinaia di volte più sottili di un capello, gli assoni possono essere lunghi più di un metro e diramarsi selettivamente per raggiungere diversi punti nel cervello, e persino il midollo spinale. Attraverso il loro assone, i neuroni situati in aree del cervello distanti tra loro riescono a stabilire un contatto diretto.


Nei punti di contatto, i segnali passano da un neurone all'altro attraverso strutture specializzate chiamate sinapsi e meccanismi elettrochimici mediati da diverse sostanze, chiamate neurotrasmettitori. La propagazione dei segnali attraverso le sinapsi produce effetti simultanei sui neuroni che ricevono contatti dallo stesso assone. Da un punto di vista funzionale, le sinapsi possono essere interpretate come filtri del segnale, di ampiezza e profilo temporale variabile, le cui valenze (eccitazione / inibizione) possono differire


Lo studio diretto dal Prof. Francisco Clascá, del Dipartimento di Anatomia, Istologia e Neuroscienze della Facoltà di Medicina della UAM, condotto su topi, si è concentrato sugli assoni dei neuroni che collegano il talamo con la corteccia cerebrale. Il talamo è situato nel centro del cervello ed è un grande nodo di comunicazione tra le diverse regioni.


Gli assoni dei neuroni del talamo innervano tutte le aree della corteccia cerebrale in modo ordinato e selettivo, formando sinapsi eccitatorie mediate dal neurotrasmettitore glutammato. Molti di questi assoni si diramano selettivamente per innervare due o più aree della corteccia.


Con tecniche avanzate di microscopia elettronica tridimensionale, eseguite in collaborazione con il Prof. Joachim Lübke del Forschungszentrum Jülich in Germania, e con la marcatura di singoli assoni, i ricercatori sono riusciti a misurare e confrontare la struttura delle sinapsi formata dai rami dello stesso assone talamico in due aree cerebrali distanti.


Lo studio ha rivelato differenze importanti, legate direttamente all'intensità e alla frequenza con cui le sinapsi possono trasmettere segnali, come pure nel tipo di cellule che l'assone contatta in ogni zona. In uno studio pubblicato dai ricercatori dello scorso anno, avevano già dimostrato che i segnali raggiungono le due aree contemporaneamente, ma producono effetti diversi.


La dimostrazione che un singolo neurone, attraverso il suo assone ramificato, è in grado di produrre contemporaneamente effetti diversi in diverse aree della corteccia cerebrale rivela una complessità insospettata nei circuiti del cervello.


Queste cellule possono quindi funzionare come "coordinatori" selettivi e flessibili che combinano l'attività dei diversi gruppi neuronali in ogni momento, come un direttore d'orchestra. Conoscere meglio queste cellule è importante per modellare il lavoro eseguito dalle grandi reti neuronali del cervello e comprendere la loro alterazione nelle patologie cerebrali.

 

 

 


Fonte: Human Brain Project (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Javier Rodriguez-Moreno, Cesar Porrero, Astrid Rollenhagen, Mario Rubio-Teves, Diana Casas-Torremocha, Lidia Alonso-Nanclares, Rachida Yakoubi, Andrea Santuy, Angel Merchan-Pérez, Javier DeFelipe, Joachim HR Lübke, Francisco Clasca. Area-specific synapse structure in branched posterior nucleus axons reveals a new level of complexity in thalamocortical networks. Journal of Neuroscience, 13 Feb 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.