Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quali tipi di cellule del cervello contribuiscono all'Alzheimer?

brain cells

Il morbo di Alzheimer (MA) è la forma più comune di demenza negli anziani, che è sempre più importante per il carico di malattie nelle società che invecchiano, come Singapore. Nonostante questo, e la miriade di investimenti fatti nella ricerca sulla malattia, non esiste attualmente alcun trattamento efficace e un farmaco funzionante è ancora da scoprire.


Ricercatori guidati dalla Duke-NUS, in collaborazione con la Monash University, hanno ora pubblicato uno studio esauriente e dettagliato sui cambiamenti di espressione genica in tipi specifici di cellule del cervello umano che sono associati con la progressione del MA.


Sfruttando le tecnologie più recenti di sequenziamento a cella singola, i risultati producono informazioni che possono aiutare nella ricerca di potenziali bersagli genici 'trascinabili/maneggiabili' per lo sviluppo di farmaci.


“Ci sono poche informazioni sul modo in cui tipi singoli di cellule nel cervello contribuiscono al MA”, ha detto l'assistente professore Owen Rackham, della Duke-NUS, coautore senior dello studio. “Anche se vari geni sono stati implicati nel MA, non sappiamo quali tipi di cellule ospitano queste differenze di espressione genica”.


Concentrandosi sulla necessità di studiare tipi di cellule diverse dai neuroni, il tipo più diffuso nel cervello, i ricercatori hanno applicato una innovativa tecnologia di sequenziamento dell'RNA a singolo nucleo, chiamata DroNCSeq, alle cellule della corteccia entorinale del cervello, campionate da cervelli sia con MA sia sani, producendo un totale di oltre 13.000 nuclei di alta qualità che hanno potuto analizzare per trovare le differenze di espressione genica.


La corteccia entorinale e l'ippocampo sono le regioni del cervello che, secondo gli scienziati, sono coinvolte nell'elaborazione e nella memorizzazione dei ricordi, nella percezione del tempo e nella predizione del futuro.


Il professore associato Enrico Petretto, coautore senior dello studio, ha spiegato:

“La nostra ricerca ha cercato di esplorare se la risposta al trattamento del MA sta nella comprensione del modo in cui sono colpite le cellule non neuronali durante la malattia. Con la DroNCSeq siamo riusciti a studiare le differenze di espressione genica a risoluzione di singola cellula, che è la chiave per capire come i geni identificati in specifiche sotto-popolazioni cellulari dagli studi di associazione sull'intero genoma sono associati con il MA”.

 
Lo studio ha individuato nuove sotto-popolazioni di cellule presenti solo nel cervello dei pazienti di MA nonché le reti comuni e distinte di geni e di funzioni che sono regolate insieme in diversi tipi di cellule. Questi risultati ci danno informazioni sul controllo coordinato dei geni di rischio di MA e sul loro contributo specifico per tipo di cellula alla predisposizione alla malattia, e in ultima analisi può aiutare gli scienziati a identificare potenziali obiettivi genetici per lo sviluppo di farmaci di MA.


Per facilitare l'accesso a queste informazioni da parte di altri ricercatori, il team di ricerca ha pubblicato uno strumento interattivo online per visualizzare e analizzare il loro set di dati, fornendo una risorsa unica agli studi futuri che cercano di capire le differenze cellulari e definire le modifiche funzionali a livello di singola cellula nel cervello umano con MA.


Il professor Patrick Casey, Vice Decano Senior della Duke-NUS, ha commentato:

“Il MA colpisce non solo il paziente, ma anche i suoi caregiver. Si tratta di una malattia globale con un impatto biologico, sociale, psicologico ed economico che potrà solo aumentare di importanza con il crescente invecchiamento della popolazione in tutto il mondo. Questo studio sottolinea l'importanza del ruolo che l'innovazione tecnologica e la scienza dei dati può avere non solo per aiutarci a comprendere meglio la malattia, ma anche per identificare potenziali bersagli farmacologici”.


Il team di ricerca sta andando avanti con ulteriori ricerche sui geni potenziali identificati.

 

 

 


Fonte: Duke-NUS / National University of Singapore (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Alexandra Grubman, Gabriel Chew, John F. Ouyang, Guizhi Sun, Xin Yi Choo, Catriona McLean, Rebecca K. Simmons, Sam Buckberry, Dulce B. Vargas-Landin, Daniel Poppe, Jahnvi Pflueger, Ryan Lister, Owen J. L. Rackham, Enrico Petretto & Jose M. Polo. A single-cell atlas of entorhinal cortex from individuals with Alzheimer’s disease reveals cell type-specific gene expression regulation. Nature Neuroscience, 25 Nov 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.