Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dieta ricca di grassi in utero protegge il nascituro dall'Alzheimer ... nei topi

fish and vegetables

Una dieta ricca di grassi può comportare rischi per la salute, ma per le future mamme, può fare la differenza quando si tratta di prevenire il morbo di Alzheimer (MA) per i loro bambini.


In un rapporto pubblicato online il 26 agosto sulla rivista Molecular Psychiatry, ricercatori della Temple University mostrano per la prima volta negli animali che l'alto consumo di grasso materno durante la gestazione protegge la prole dai cambiamenti nel cervello che sono caratteristici del MA a tarda insorgenza.


"Sappiamo che per gli esseri umani, le persone le cui madri sviluppano il MA dopo i 65 anni hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia intorno alla stessa età", ha dichiarato il ricercatore senior Domenico Praticò MD, cattedra di ricerca sul MA, Professore nei Dipartimenti di Farmacologia e Microbiologia, e Direttore del Centro Alzheimer della Temple.


I fattori genetici trasmessi dalle madri alla loro prole sembrano una spiegazione ovvia alla base di questo fenomeno, ma finora non sono stati identificati geni che possano spiegare la trasmissione materna del MA.


Questo fatto suggerirebbe che potrebbero essere dei fattori ambientali, come lo stile di vita e la dieta, adottati durante il periodo di gestazione (un momento in cui madre e bambino sono in stretta interazione), ad influenzare significativamente il rischio della prole di sviluppare la malattia più tardi nella vita.


La dieta è di particolare interesse come fattore di rischio, in particolare una dieta ricca di grassi animali e colesterolo. In precedenza, è stato dimostrato che nei topi giovani adulti l'assunzione di grassi ha esacerbato direttamente i tipi di cambiamenti nella funzione cerebrale che alla fine potrebbero contribuire al MA.


Per comprendere meglio la relazione unica tra MA materno e il rischio nella sua prole, il dott. Praticò e i suoi colleghi hanno esaminato l'assunzione di grasso materno in particolare durante il periodo di gestazione nei topi progettati per sviluppare il MA. Dei topi in gravidanza sono stati alimentati con una dieta ricca di grassi dall'inizio alla fine della gestazione.


Nel momento in cui è nata la prole, le madri sono passate a una dieta regolare, mantenuta durante il periodo dell'allattamento. La prole di queste madri è stata sempre mantenuta sulla stessa dieta regolare o standard per tutta la vita.


All'età di 11 mesi, la prole è stata sottoposta a test comportamentali per valutare la capacità di apprendimento e la memoria. "Sorprendentemente, abbiamo scoperto che gli animali delle madri nutriti con una dieta ricca di grassi durante la gestazione avevano migliori capacità di apprendimento e memoria rispetto alle loro controparti nate da madri alimentate con una dieta regolare durante la gestazione", ha detto il dott. Praticò.


I miglioramenti osservati nella memoria e nell'apprendimento sono stati associati al mantenimento di una buona integrità sinaptica. In effetti, la progenie di madri esposte a una dieta ricca di grassi presentava un miglioramento significativo della funzione della sinapsi rispetto alla progenie di madri che seguivano una dieta regolare. Le sinapsi, i luoghi in cui i neuroni si avvicinano per trasmettere informazioni, hanno un ruolo vitale nell'apprendimento e nella formazione della memoria.


Inoltre, rispetto agli animali nati da madri alimentate con una dieta regolare, la prole di madri che seguivano una dieta ricca di grassi presentava livelli più bassi di amiloide-beta, una proteina anormale che si accumula nei neuroni, contribuendo alla disfunzione delle cellule nervose e infine a importanti deterioramenti della memoria e dell'apprendimento.


Quando il team ha cercato i possibili meccanismi responsabili dell'effetto benefico, hanno scoperto che la prole di madri alimentate con una dieta ricca di grassi presentava livelli ridotti di tre importanti geni coinvolti nel MA: beta-secretasi, tau e il gene CDK5 che regola la tau patologica.


Il team del Dr. Praticò ha scoperto che già nelle prime fasi dello sviluppo, i tre geni erano effettivamente disattivati ​​nella prole perché la dieta ricca di grassi aveva maggiore attività di una proteina chiamata FOXP2. Ha anche dimostrato che l'attività repressiva della FOXP2 su questi geni alla fine ha protetto la prole da un successivo declino della funzione cerebrale, e dallo sviluppo del MA.


"I nostri risultati suggeriscono che, per essere efficace, la prevenzione del MA probabilmente deve iniziare molto presto nella vita, durante la gestazione", ha detto il dott. Praticò. "La dieta in questa specifica fase della vita può avere effetti critici, ma sottovalutati, a lungo termine, sulla salute del cervello".


Praticò e colleghi hanno in programma di confrontare gli effetti di una dieta ricca di grassi con quella di altre diete, comprese le diete ricche di zuccheri e proteine ​​e le diete che ricordano quella mediterranea nell'uomo. "Vogliamo anche vedere se i nostri risultati possono essere replicati in animali selvatici", ha aggiunto il dott. Praticò.

 

 

 


Fonte: Temple University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Antonio Di Meco, Jaroslav Jelinek, Elisabetta Lauretti, Mary Elizabeth Curtis, Jean-Pierre J. Issa & Domenico Praticό. Gestational high fat diet protects 3xTg offspring from memory impairments, synaptic dysfunction, and brain pathology. Molecular Psychiatry, 27 Aug 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.