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La musica può migliorare l'umore delle persone con demenza

In uno studio su individui con demenza, apparso sulla rivista scientifica Geriatrics & Gerontology International, le osservazioni comportamentali di un intervento musicale hanno mostrato un cambiamento positivo dell'umore e una diminuzione dell'agitazione.


I 51 partecipanti con demenza, che frequentavano centri diurni per adulti in comunità, hanno dimostrato un aumento significativo di gioia, contatto visivo, movimento oculare, coinvolgimento e loquacità, nonché di dormire, muoversi o danzare meno.


Per lo studio, i partecipanti hanno ascoltato musica personalizzata con cuffie, che ha stimolato l'interazione sociale tra di loro e/o con i ricercatori durante l'ascolto. Dopo 20 minuti, i partecipanti sono stati riportati alle normali attività del centro e sono stati osservati per altri 20 minuti.


"I risultati promettenti di questo intervento economico e significativo hanno spinto il nostro team a sviluppare una formazione online per gli operatori dell'assistenza diretta nelle comunità di assistenza a lungo termine", ha affermato la prima autrice Dott.ssa Emily Ihara, della George Mason University. "La 'Mason Music & Memory Initiative' combina questa formazione con l'intervento musicale e sarà implementata in oltre 100 strutture di assistenza della Virginia nei prossimi tre anni".

 

 

 


Fonte: George Mason University via Wiley (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Emily S Ihara, Catherine J Tompkins, Megumi Inoue, Sonya Sonneman. Results from a person‐centered music intervention for individuals living with dementia. Geriatrics & Gerontology International, 20 Nov 2018, DOI: 10.1111/ggi.13563

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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