Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il codice segreto del solfato che lascia entrare la tau dannosa nella cellula

Il codice segreto del solfato che lascia entrare la tau dannosa nella cellulaL'assorbimento cellulare della fibrilla tau richiede solfatazione 6-O e N delle catene laterali HSPG: la cellula nella metà inferiore esprime HSPG con tutte le porzioni di solfato e interiorizza la tau tramite macropinocitosi. La cellula nella metà superiore è geneticamente modificata e manca di solfatazione-N (cerchi rossi) e 6-O (cerchi gialli) e quindi, l'assorbimento della fibrina tau è inibito. Fonte: Sandi Jo Estill-Terpack, Barbara StopschinskyI vampiri possono trasformare gli umani in vampiri, ma per entrare in una casa umana, devono essere invitati.


I ricercatori della University of Texas Southwestern, scrivendo nel Journal of Biological Chemistry, hanno scoperto dei dettagli su come le cellule invitano al loro interno delle proteine ​​corrotte, che possono trasformare delle proteine normali in ​​corrotte, portando a malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer (MA) e il Parkinson.


Comprendere i dettagli molecolari del modo in cui queste proteine ​​si diffondono da una cellula all'altra potrebbe portare a terapie per arrestare la progressione della malattia.


Il MA e il Parkinson sono associati a particolari proteine nel cervello ​che si ripiegano male, si aggregano e inducono proteine ​​normali a mal ripiegarsi e aggregarsi. Il gruppo di Marc Diamond alla UT Southwestern ha scoperto nel 2013 che per entrare in nuove cellule e propagare il misfolding (= errato ripiegamento), le proteine ​​malattia-associate tau, alfa-sinucleina e amiloide-beta devono legarsi a un tipo di molecola zucchero-proteina chiamata «eparan solfato proteoglicano» (HSPG), sulla superficie della cellula. Questo legame induce la cellula a portare dentro la proteina corrotta.


Nel nuovo studio, il gruppo ha cercato di capirne di più su come questo processo. "La domanda era: quanto è specifico questo processo? O non è affatto specifico?" ha è chiesta Barbara Stopschinski, medico e ricercatrice del laboratorio di Diamond che ha supervisionato il nuovo lavoro. Quali erano i dettagli della comunicazione chimica tra HSPG e tau che induce l'entrata della tau nelle cellule? E questo processo era diverso per l'alfa-sinucleina (associata al Parkinson), all'amiloide-beta e alla tau (entrambe associate al MA)?


Le HSPG possono essere di dimensioni e strutture diverse; possono essere decorate con diversi schemi di zuccheri e gli zuccheri possono essi stessi contenere diversi modelli di gruppi contenenti zolfo (porzioni di solfato). La Stopschinski ha studiato sistematicamente come diversi modelli di gruppi solfati influenzano il legame e l'assorbimento nelle cellule di alfa-sinucleina, amiloide-beta e tau.


Ha scoperto che la tau mal ripiegata può entrare nelle cellule solo attraverso una HSPG specificamente decorata e modificata. L'amiloide-beta e l'alfa-sinucleina, d'altra parte, sono più flessibili nei tipi di porzioni di solfato che ne innescano l'assorbimento. Inoltre, la Stopschinski ha identificato gli enzimi nelle cellule che creano modelli particolari di solfatazione nelle HSPG.


Quando ha rimosso questi enzimi, la tau mal ripiegata non è più entrata nelle cellule, presumibilmente perché erano cambiate le decorazioni zuccherine delle HSPG e i modelli di solfatazione, il che significa che la tau mal ripiegata non conosceva più la password molecolare.


Il team ora vuole capire se nel cervello questi processi funzionano come nelle colture di cellule cerebrali. Diamond spera che comprendendo come le proteine ​​corrotte si muovono tra le cellule cerebrali si arriverà ai modi per fermarle:

"C'è qualcosa di davvero notevole nell'efficienza in cui una cellula aggancia questi aggregati, li porta dentro e li usa per produrne di più. Questa conoscenza ha importanti implicazioni per la nostra comprensione di come le malattie neurodegenerative peggiorano nel tempo. Poiché abbiamo identificato enzimi specifici che possono essere inibiti per bloccare questo processo, potremmo arrivare a nuove terapie".

 

 

 


Fonte: American Society for Biochemistry and Molecular Biology via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Barbara E. Stopschinski, Brandon B. Holmes, Gregory M. Miller, Victor A. Manon, Jaime Vaquer-Alicea, William L. Prueitt, Linda C. Hsieh-Wilson and Marc I. Diamond. Specific glycosaminoglycan chain length and sulfation patterns are required for cell uptake of tau versus α-synuclein and β-amyloid aggregates. The Journal of Biological Chemistry, 6 July 2018, doi: 10.1074/jbc.RA117.000378

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.