Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il film Memento aiuta a scoprire come il cervello ricorda e interpreta gli eventi da indizi

Il film Memento aiuta a scoprire come il cervello ricorda e interpreta gli eventi da indizi

Nello studio con un film eseguito alla Aalto University, che combina arte e neuroscienza, gli spettatori hanno visto il classico Memento (2000) di Christopher Nolan. Il protagonista soffre di perdita di memoria a lungo termine e non è in grado di conservare nuovi ricordi per più di pochi minuti. Gli eventi si svolgono in ordine cronologico inverso.


Per dare allo spettatore i mezzi per mettere insieme la trama, e comprenderla, le scene chiave erano ripetute a determinati intervalli durante il film. Queste scene funzionano come indizi: forniscono nuove informazioni necessarie per comprendere la trama. Ogni volta che appaiono, i momenti chiave fanno reagire le stesse regioni del cervello in modo identico. Anche il cervello di spettatori diversi mostra attività simili durante le stesse scene vitali.


La prof.ssa Pia Tikka dell'Università di Tallinn, che guidava il gruppo di ricerca NeuroCine, inizialmente formato all'Università di Aalto, spiega:

"Normalmente ogni persona dà alla trama di un film un senso personale. Finora è stato difficile cogliere indicazioni sulla comprensione simultanea nel cervello di diversi spettatori, con metodi di scansione cerebrale.
"Ora, tuttavia, siamo riusciti a identificare l'attività cerebrale connessa alla storia che viene ricostruita nella mente dello spettatore. I momenti chiave che si ripetono in Memento offrono l'opportunità di individuare le attività cognitive degli spettatori: reagiscono in modo simile alle informazioni che ricevono dai momenti chiave".


La ricerca ha usato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) - che misura i cambiamenti nei livelli di ossigeno nel sangue del cervello - e anche l'analisi multivariata per confrontare l'attività cerebrale di diversi spettatori.


Il cervello era diviso in punti dati tridimensionali chiamati voxel. Con l'analisi multivariata, i ricercatori hanno studiato gli schemi di attivazione dei voxel. I momenti chiave del film hanno innescato modelli simili e ripetitivi che i ricercatori dicono essere "impronte digitali neurali".


Iiro Jääskeläinen, professore in neuroscienze sistemiche della Aalto University, descrive:

"Ci sono in totale 15 momenti chiave in Memento che offrono allo spettatore le opportunità per comprendere meglio la storia - una sorta di rivelazione tipo «è stato il maggiordomo».
"Mentre l'attivazione dei voxel varia in modo casuale durante altre parti del film, in ciascuno dei 15 momenti chiave alcuni voxel si trovano nella stessa posizione per ogni spettatore e formano un modello identico di impronte digitali".


I ricercatori hanno osservato i modelli di impronte digitali in ampie aree del cervello, in particolare nel lobo prefrontale e nel lobo parietale. Jääskeläinen aggiunge:

"Ciò che sorprende è che il cambiamento nel cervello dello spettatore, e specialmente nella corteccia visiva, inizia a verificarsi già pochi secondi prima che inizi la scena chiave. Chiaramente ci sono alcuni tipi di indizi nel film che comunicano al cervello che sta per accadere qualcosa che vale la pena notare. Questo dimostra la capacità del cervello di anticipare e prevedere".


Agli spettatori nel gruppo di controllo sono stati mostrati gli eventi del film in ordine cronologico, in cui i momenti chiave non sono stati ripetuti. Non sono emersi modelli di impronte digitali e non c'è stata alcuna attività preventiva.


I partecipanti hanno liberamente visionato un film della durata di 105 minuti nella sua interezza mentre erano nello scanner cerebrale, un fatto senza precedenti nell'organizzazione di test. La prof.ssa Tikka, anch'essa regista, afferma:

 

"Nella ricerca sul cervello, è più comune mostrare ai soggetti del test brevi sezioni dello stesso film o di film diversi e cercare risposte a questioni strettamente predefinite. Tale impostazione, tuttavia, non consente alla drammaturgia del film e allo sviluppo dei personaggi di funzionare correttamente.
"Abbiamo fatto un passo avanti nella comprensione del funzionamento del cervello e del processo di comprensione delle narrazioni cinematografiche".


I risultati aiutano a capire come il cervello ricorda le cose sulla base di indizi ricevuti o ottenuti.

Jääskeläinen ritiene che

"Memento simula come ci si sente ad essere una persona che ha subito danni all'ippocampo, che impediscono la formazione di ricordi a lungo termine, mentre quelli a breve termine durano solo un paio di minuti prima di andarsene. Anche in caso di stress grave e protratto l'ippocampo viene danneggiato, anche se in misura minore, in quanto gli ormoni dello stress consumano il cervello.
"Il nostro lavoro getta più luce anche sulla base neurale della memoria, che è di grande aiuto quando vogliamo comprendere le demenze come il morbo di Alzheimer".

 

 

 


Fonte: Aalto University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Janne Kauttonen, Yevhen Hlushchuk, Iiro P. Jääskeläinen, Pia Tikka. Brain mechanisms underlying cue-based memorizing during free viewing of movie Memento. NeuroImage, 2018; 172: 313 DOI: 10.1016/j.neuroimage.2018.01.068

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.