Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Anche un solo bicchiere di vino o una pinta di birra al giorno alza rischio di demenza

Una nuova ricerca eseguita da accademici di un certo numero di università, compresa quella di Oxford, ha dimostrato che bere anche questa quantità di alcol potrebbe costituire un rischio serio per la salute, in particolare nella mezza età.


Il rapporto potrebbe portare a un ripensamento dei consigli ufficiali sui livelli di consumo sicuri. Lo studio, pubblicato sul Journal Of Public Health, ha esaminato gli effetti del consumo di alcol sulle condizioni neurodegenerative.


L'Alzheimer e la demenza hanno sostituito la cardiopatia ischemica come principale causa di morte in Inghilterra e nel Galles e il tasso di mortalità per malattie neurologiche è in aumento in tutto il mondo.


I ricercatori volevano esplorare gli effetti dell'alcol sul problema. I dati sono stati tratti dalla UK Biobank, un database di cartelle cliniche di adulti di mezza età e anziani. Sono state scelte persone che bevevano alcol almeno una volta alla settimana o più di frequente, che si sono sottoposte per 4 anni al test del tempo di reazione.


Lo studio ha dimostrato che l'alcol influisce negativamente sulla parte del cervello responsabile delle funzioni cognitive. Esso afferma: "Consumare più di una unità standard GB (*) di alcol al giorno è dannoso per le prestazioni cognitive ed è più pronunciato nelle popolazioni più anziane. Le linee guida della GB sono che i bevitori non dovrebbero consumare più di 16g di alcol al giorno. I nostri risultati sono di particolare rilevanza per le persone anziane che hanno dimostrato un grande tasso di declino con l'aumento del consumo di alcol".


L'attuale consiglio governativo sul bere è che due unità al giorno (l'equivalente di un bicchiere di vino o una pinta di birra per uomini e donne) sono all'interno di linee guida 'a basso rischio'. La raccomandazione è stata rivista l'anno scorso alla luce di nuove ricerche che hanno dimostrato che i benefici del bere moderato per la salute del cuore non erano così forti come si pensava e che erano stati sottostimati i rischi di sviluppare alcune forme di cancro associate all'alcol.


Nel frattempo, quasi tre adulti su cinque dicono di bere alcolici perché li aiuta a far fronte alle pressioni della vita quotidiana, secondo un sondaggio. La ricerca di Drinkaware ha esaminato i modelli del bere tra i 18 e i 75 anni in GB e ha scoperto che quasi 2 su 5 che avevano bevuto alcolici nell'ultimo anno hanno affermato di averlo fatto per dimenticare i loro problemi, almeno una volta. Quasi la metà ha dichiarato di averlo fatto per tirarsi su di morale quando erano di cattivo umore, mentre il 58% ha detto che li ha aiutati a far fronte alle pressioni della vita quotidiana.


Elaine Hindal, amministratrice delegata di Drinkaware, ha dichiarato: "Ciò che mostra questo sondaggio stimolante è che un numero preoccupante di persone sta bevendo alcol per aiutarsi a far fronte alle pressioni della vita quotidiana. Mentre la gente potrebbe pensare che bere un drink dopo una dura giornata può rilassare, a lungo termine può contribuire a sentimenti di depressione e ansia e rendere lo stress più difficile da affrontare. Questo perché il bere regolare e pesante interferisce con i neurotrasmettitori nel nostro cervello che sono necessari per una buona salute mentale".

 

 

 

(*) Un'unità alcolica è pari a 10ml o 8g di alcool puro. Questo equivale a una singola misura di whisky da 25ml (ABV 40%), o un terzo di pinta di birra (ABV 5-6%) o mezzo bicchiere di vino rosso standard da 175ml (ABV 12%).

 

 


Fonte: University of Oxford via Express.co.uk (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Giovanni Piumatti, Simon C Moore, Damon M Berridge, Chinmoy Sarkar, John Gallacher; The relationship between alcohol use and long-term cognitive decline in middle and late life: a longitudinal analysis using UK Biobank, Journal of Public Health, Published 9 Jan 2018, DOI 10.1093/pubmed/fdx186

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)