Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pazienti ospedalieri con demenza e altre cause di confusione 'hanno esiti peggiori'

Una ricerca condotta all'Università di Stirling ha scoperto che i pazienti ospedalieri con demenza e altre cause di confusione hanno ricoveri più lunghi ed esiti peggiori del trattamento rispetto alle persone senza la condizione.


La ricerca è il primo grande studio basato su popolazione a dimostrare che le persone con confusione, causate da demenza o delirium, hanno esiti inferiori nel trattamento, rispetto al resto della popolazione.


La prima ricercatrice, prof.ssa Emma Reynish, cattedra di Studi di Demenza dell'Università di Stirling, ha dichiarato:

"Le persone con confusione o disturbi dello spettro cognitivo rappresentano più di un terzo delle persone over 65 che sono ammessi di emergenza all'ospedale, e metà dei pazienti over 85.

"Le persone ricoverate con confusione sembrano andare male e hanno un rischio maggiore di morte, un aumento del rischio di riammissione e un periodo di degenza più lungo di quasi due settimane di quelli senza confusione. Non è chiaro se ciò sia dovuto all'assistenza che ricevono o alla malattia stessa o ad una combinazione di entrambe.

"Le persone con confusione includono quelli con demenza, quelli con delirium (un improvviso cambiamento nello stato cognitivo), quelli con delirio in aggiunta alla demenza e le persone con demenza non diagnosticata. Il delirium è il più comune al 24,6%, seguito dalla demenza nota al 17,3%. Qualunque sia la causa della loro confusione, tutti sembrano andare altrettanto male.

"Concentrare i trattamenti e le cure degli ospedali su uno solo di questi gruppi di pazienti - cioè quelli con demenza o quelli con delirium - può essere dannoso per il resto dei ricoverati confusi".


Lo studio ha trovato che i pazienti con "disturbo dello spettro cognitivo" (CSD) (delirium o demenza) sono rimasti in ospedale in media 25 giorni, più del doppio della durata del ricovero di coloro senza CSD, che sono rimasti per 11,8 giorni.


I pazienti con CSD avevano anche più probabilità di morire entro un anno dall'ammissione, un tasso di mortalità del 40%, rispetto al 26% nel resto della popolazione ospedaliera.


Ancora la prof.ssa Reynish:

"Ci sono due implicazioni principali che richiedono un'attenzione urgente. Il percorso di cura ospedaliera dovrebbe essere riesaminato e progettato per concentrarsi su quelli con 'confusione' o disturbi dello spettro cognitivo, piuttosto che con demenza o delirium da soli.

"Secondo, c'è bisogno di ulteriori ricerche per determinare le relazioni causali dirette (vale a dire se a influenzare questi risultati sono i processi patologici sottostanti alla malattia stessa o l'assistenza ricevuta), nonché i predittori del declino e i percorsi di cura ottimali per questa popolazione grande, vulnerabile e complessa".


La ricerca, condotta in collaborazione con esperti dell'Università di Dundee e del NHS Fife, ha esaminato gli esiti ospedalieri di più di 10.000 pazienti over 65, con ricovero di emergenza.  Lo studio è stato pubblicato sulla rivista BMC Medicine.

 

 

 


Fonte: University of Stirling (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Emma L. Reynish, Simona M. Hapca, Nicosha De Souza, Vera Cvoro, Peter T. Donnan, Bruce Guthrie. Epidemiology and outcomes of people with dementia, delirium, and unspecified cognitive impairment in the general hospital: prospective cohort study of 10,014 admissions. BMC Medicine, 2017; 15 (1) DOI: 10.1186/s12916-017-0899-0

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.