Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Riconfermato il legame tra trattamento del tumore alla prostata e la demenza

 

Una nuova analisi su pazienti che hanno subito un trattamento per il cancro della prostata dimostra un collegamento tra la terapia di deprivazione degli androgeni (ADT) - una terapia che abbassa il testosterone e un trattamento comune per la malattia - e la demenza, secondo ricercatori dell'Università della Pennsylvania.


I loro studi precedenti avevano dimostrato che gli uomini che si sottopongono ad ADT possono avere un rischio maggiore di demenza, compreso l'Alzheimer, rispetto agli uomini che non sono stati trattati con questa terapia. Questa nuova analisi - la più grande del suo genere mai effettuata su questo argomento - mostra che tutti gli studi esistenti, presi insieme, sostengono il legame con la demenza e mostrano un possibile collegamento con l'Alzheimer. I risultati sono stati pubblicati questa settimana su Prostate Cancer and Prostatic Diseases.


“Dal momento della pubblicazione dei nostri risultati iniziali, ci sono state molte altre ricerche su questo argomento, e volevamo capire cosa stavano scoprendo gli altri”, ha detto l'autore principale dello studio Kevin Nead MD/MPhil, residente in Radioterapia Oncologica alla Penn . “Questa analisi ci dice che il messaggio composito degli studi esistenti è che la terapia di deprivazione degli androgeni è associata alla demenza”.


Il team ha raccolto dati provenienti da quattro diverse banche dati globali, prendendo gli studi su pazienti ADT, demenza e Alzheimer. L'analisi su più di 50.000 pazienti in tutto il mondo ha dimostrato un legame statistico coerente tra gli uomini che hanno subito ADT per il cancro alla prostata e quelli che hanno sviluppato demenza. Nead dice che a questo punto i numeri mostrano la correlazione, non la causalità, ma che ci sono prove di un collegamento diretto.


“La ricerca dimostra che gli androgeni hanno un ruolo chiave nel mantenere e far crescere i neuroni, per cui più a lungo ti sottoponi a questa terapia per diminuire gli androgeni, maggiore può essere l'impatto sulle normali funzioni del cervello”, ha detto Nead.


L'analisi è stata meno conclusiva sulla questione dell'Alzheimer. Anche se c'era comunque una connessione, il collegamento non è chiaramente definito come quello con la demenza. Nead dice che le evidenze di un legame tra ADT e disfunzioni neurocognitive sta crescendo e dovrebbe far parte della conversazione tra medici e pazienti: “Ci sono prove sufficienti di questi collegamenti da consigliare di informare i pazienti quando si considerano le loro opzioni”.


Il lavoro di Nead è sostenuto in parte dalla sua appartenenza all'American Board of Radiology Holman Research Pathway.

 

 

 


Fonte: University of Pennsylvania (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K T Nead, S Sinha and P L Nguyen. Androgen deprivation therapy for prostate cancer and dementia risk: a systematic review and meta-analysis. Prostate Cancer and Prostatic Diseases, 28 March 2017 doi: 10.1038/pcan.2017.10

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.