Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Combinando diversi marcatori genetici si può stimare il rischio di Alzheimer

Un punteggio di rischio derivante da dati genetici può stimare il rischio individuale di Alzheimer ad una particolare età, secondo una ricerca pubblicata su PLoS Medicine.


Il «punteggio di rischio poligenico» (PHS, Polygenic Hazard Score) è stato sviluppato da Rahul Desikan, della University of California di San Francisco, e colleghi, usando i dati del genotipo di tre grandi coorti (per un totale di oltre 70.000 individui) di pazienti con Alzheimer (AD) e anziani normali.


Desikan e colleghi hanno identificato le varianti genetiche associate all'Alzheimer con i dati di genotipo dell'International Genomics of Alzheimer's Project (17.008 casi di AD e 37.154 controlli), e hanno poi usato le varianti individuate per ricavare il PHS con i dati di 6.409 pazienti affetti da AD e 9.386 controlli anziani della Fase 1 dell'Alzheimer's Disease Genetics Consortium (ADGC).


Grazie alla combinazione dei tassi di incidenza basati sulla popolazione e dei PHS derivati dal genotipo per ogni individuo, i ricercatori hanno elaborato le stime del rischio immediato di sviluppare l'AD in base al genotipo e all'età. Il PHS è stato poi testato in coorti indipendenti dell'ADGC fase 2, dell'Alzheimer's Disease Center del National Institute on Aging, e dell'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative (20.680 partecipanti totali).


Quelli che avevano i PHS più alti avevano un'età attesa di insorgenza di AD più precoce fino a 10 anni, e avevano una probabilità di molto superiore di sviluppare l'AD rispetto agli individui con PHS più basso. Nelle coorti indipendenti, il PHS ha predetto l'età di insorgenza di AD, e la progressione dal normale invecchiamento all'AD, e i punteggi di rischio più elevati si sono associati alla neuropatologia e ai biomarcatori della neurodegenerazione di AD.


Gli autori fanno notare che sarebbe utile un PHS accurato per pianificare e gestire clinicamente l'AD, e per arricchire le popolazioni delle sperimentazioni cliniche. Tuttavia, essi avvertono che è necessaria  un'ulteriore convalida prospettica in altre e diverse coorti comunitarie prima di un ampio uso clinico del PHS.

 

 

 


Fonte: PLOS via  EurekAlert!  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rahul S. Desikan Chun Chieh Fan Yunpeng Wang Andrew J. Schork Howard J. Cabral L. Adrienne Cupples Wesley K. Thompson Lilah Besser Walter A. Kukull Dominic Holland Chi-Hua Chen James B. Brewer David S. Karow Karolina Kauppi Aree Witoelar Celeste M. Karch Luke W. Bonham Jennifer S. Yokoyama Howard J. Rosen Bruce L. Miller William P. Dillon David M. Wilson Christopher P. Hess Margaret Pericak-Vance Jonathan L. Haines Lindsay A. Farrer Richard Mayeux John Hardy Alison M. Goate Bradley T. Hyman Gerard D. Schellenberg Linda K. McEvoy Ole A. Andreassen Anders M. Dale. Genetic assessment of age-associated Alzheimer disease risk: Development and validation of a polygenic hazard score. PLOS, Published: March 21, 2017, DOI: 10.1371/journal.pmed.1002258


Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.