Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperta la fonte fisica della depressione



Scoperta la fonte fisica della depressioneLe reti della corteccia orbitofrontale umana mediale (legata alla ricompensa, OFC13) e laterale (legata alla non ricompensa, OFC47/12) che mostrano una connettività funzionale differente nei pazienti con depressione. Fonte: Dr Wei Cheng/University of WarwickLa comprensione della radice fisica della depressione ha fatto un passo avanti grazie a una ricerca eseguita all'Università di Warwick nel Regno Unito, e alla Fudan University in Cina.


Lo studio dimostra che la depressione colpisce la parte del cervello che è implicata nella non-ricompensa (la corteccia orbitofrontale laterale), così che chi soffre della malattia avverte un senso di perdita e di delusione associata al non ricevere ricompense.


Questa zona del cervello, che si attiva quando non si viene gratificati, è collegata anche con la parte del cervello coinvolta nel senso di sé, generando potenzialmente pensieri di perdita personale e bassa autostima.


La depressione è associata anche a una connettività ridotta tra la zona del cervello delle ricompense nei sistemi della corteccia orbitofrontale mediale e quella della memoria nel cervello, il che potrebbe spiegare perché i malati si focalizzano meno sui ricordi felici.

Può essere rilevante perché:

La depressione è stata considerata da diversi studi un fattore di rischio per la demenza e l'Alzheimer.


Queste nuove scoperte potrebbero preannunciare una svolta nel trattamento della depressione, perché vanno alla radice della malattia, e aiutano le persone depresse a smettere di concentrarsi su pensieri negativi. Lo studio è stato condotto dal professor Edmund Rolls della Warwick, dal professor Jianfeng Feng della Warwick e della Fudan University di Shanghai, dal dottor Wei Cheng dalla Fudan University, e da altri centri in Cina.


In uno studio particolarmente ampio, quasi 1.000 persone in Cina si sono sottoposte a scansione del cervello con la risonanza magnetica ad alta precisione, che ha analizzato le connessioni tra la corteccia mediale e quella orbitofrontale laterale, le parti diverse del cervello umano influenzate dalla depressione.


Il professor Jianfeng Feng dice che la depressione sta diventando sempre più diffusa:

"Più di una persona su dieci, nel corso della vita, soffre di depressione, una malattia che è così comune nella società moderna da lasciare i resti di Prozac (un farmaco anti-depressione) nell'acqua potabile di Londra.

"La nostra ricerca, combinando grandi quantità di dati raccolti in tutto il mondo ed i nostri nuovi metodi, ci permette di localizzare le radici della depressione, con la possibilità di aprire in un prossimo futuro nuove strade per migliorare i trattamenti terapeutici per questa orribile malattia".

 

 

 


Fonte: University of Warwick (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Wei Cheng, Edmund T. Rolls, Jiang Qiu, Wei Liu, Yanqing Tang, Chu-Chung Huang, XinFa Wang, Jie Zhang, Wei Lin, Lirong Zheng, JunCai Pu, Shih-Jen Tsai, Albert C. Yang, Ching-Po Lin, Fei Wang, Peng Xie, Jianfeng Feng. Medial reward and lateral non-reward orbitofrontal cortex circuits change in opposite directions in depression. Brain, 2016; aww255 DOI: 10.1093/brain/aww255

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)