Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cos'è l'anosognosia nell'Alzheimer?



L'anosognosia è la mancanza di consapevolezza di sé; una condizione per cui l'individuo che soffre di una disabilità ignora l'esistenza di tale problema.


La condizione è il risultato di danni fisiologici alle strutture cerebrali, molto probabilmente nel lobo parietale (la parte alta posteriore della corteccia).


Con il progredire dell'Alzheimer, declinano e soffrono le funzioni di memoria e pensiero, come la memoria a breve termine, il richiamo delle parole e prendere decisioni appropriate.


All'inizio del viaggio della malattia, l'individuo può essere consapevole di lievi deficit, prima ancora che altri li riconoscano. Con il suo progredire, però, è comune che l'individuo abbia anosognosia, che aumenta assieme alla malattia. Per esempio, la persona interessata può non essere consapevole che la sua memoria sta calando o che ha difficoltà a svolgere le attività di routine, come preparare una tazza di caffè o ricordare di nutrire un animale domestico.


Alcuni ricercatori stimano che ben il 60 per cento di quelli con MCI (decadimento cognitivo lieve) e l'81 per cento delle persone affette da Alzheimer hanno una qualche forma di anosognosia (B.R. Reed, Journal of Clinical Experimental Neuropsychology, 1993).


Nell'anosognosia, la consapevolezza di sé può variare dalla completa inconsapevolezza, all'essere in qualche modo consapevole dei deficit. L'individuo può essere fermamente convinto che la sua memoria è a posto o, se è un po' consapevole degli episodi periodici di dimenticanza, può esagerare nel compensare con scuse del tipo: "tutti dimenticano quando invecchiano".


Gli individui con anosognosia spesso fabbricano scenari o esperienze immaginarie, compensando anche in questo caso la perdita di memoria. Spesso, l'individuo con Alzheimer combina ricordi di diversi eventi della vita e insiste che quegli eventi si sono svolti proprio come li sta raccontando. O compone un mix di varie informazioni, usando quello che ha letto o interpretato da articoli di giornale o da un programma televisivo.


Ricordiamo che queste invenzioni non sono bugie; al contrario l'individuo crede veramente che questi eventi siano accaduti, e può essere un modo, forse, di contribuire ad una conversazione o dialogo.


Per il caregiver, l'anosognosia può presentare alcune sfide. Il caregiver cerca di aiutare l'individuo colpito, ma quell'individuo insiste che non ha bisogno di aiuto. Gli individui con anosognosia sovrastimano la loro capacità di eseguire le attività, e possono rifiutare valutazioni mediche o trattamenti.


Il caregiver, per mantenere l'interazione e far fronte all'anosognosia, per esempio può usare un approccio positivo ed empatico all'assistenza, può ridurre le faccende domestiche e le responsabilità dell'individuo affetto, e può concentrarsi sulle abilità che ancora rimangono all'individuo.

 

 

 


Fonte: The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)